venerdì 29 dicembre 2017

2017...

è arrivato in silenzio, pieno di aspettative; si è presentato in bianco e ha subito lasciato il segno...
E' stato un anno molto particolare, pochi eventi significativi ma molto forti.
E' stato l'anno degli addii. Uno, il primo, molto forte, molto vicino; siamo sempre noi a scegliere il modo in cui andarcene dalla vita delle persone, siano essi amici o i nostri cari; Lei ha scelto di andarsene in silenzio sordo in mezzo al bianco-ghiaccio-freddo di gennaio, riunendoci tutti ancora un'ultima volta, come a volerci dire "guardatevi e guardate cos'ho fatto, ora tocca a voi"...siamo sempre noi a scegliere il modo in cui andarcene dalla vita delle persone, già, ma a volte ci sono eccezioni che poi alla fine servono per confermare questa "regola"; a volte sono altri che decidono per noi, altre figure, altre entità, il destino, e va a finire che partiamo per mezza giornata di sole mare e relax e non facciamo più ritorno a casa; mi piace pensare che questo destino possa aver riservato altre mete e altri sorrisi a chi in mezzo a quattro anime ne regalava in quantità industriale...
E' stato l'anno del mio ultimo traguardo, ad oggi il più importante, e con ogni probabilità è stato l'evento più importante e più emozionante dell'anno; solo io so quanto siano state difficili le ultime 2 curve e solo io so quanto ho pianto di gioia al taglio del traguardo, e non voglio soffermarmi più di tanto su quanto possa essere bello e ripagante sentire l'affetto di chi ti è sempre vicino; semmai ho imparato tanto altro sul concetto che "la gente può dire e giudicare quello che vuole, solo tu in pace con te stesso sai i perchè e i come"; traguardi come questo ti ripagano moralmente, ti fanno capire che SEI e che PUOI, ed è per questo che sono un po emozionato anche quando sono altre persone "care" a raggiungerli.
E' stato un anno pieno di attese, che poi alla fine non si sono mai risolte; volevo si trasformasse in quel famoso anno di transizione, di passaggio ad una nuova fase, magari più autonoma, magari migliore, magari lontano da qui; ho scelto di non fare scelte che mi potessero legare, ancora e ancora e ancora a queste latitudini, come se fossi un robot, capace di programmare, eseguire, e soprattutto rispettare le consegne...
E' stato l'anno della Vecchia Signora, campione in Italia e ancora una volta perdente in europa; l'anno probabile del mio ultimo campionato con quei colori che rappresentano un paese che ormai, definisco in via di estinzione; l'anno delle foto, fatte per hobby e fatte per "lavoro", l'anno delle nuove scoperte musicali, l'anno del 27 e del mare di settembre, l'anno delle instagram stories e del collaterale che strilla; è stato un anno in cui ho cominciato a fare l abitudine a star lontano ai pezzi di cuore che mai avrei pensato di ritrovare così lontani;è stato l'anno delle giornate in viaggio verso luoghi che mai avrei sperato di visitare così tante volte, l'anno delle lunghe attese e delle corse contro il tempo...
E poi, è stato l'anno di quel "gioiello" di cui ho già parlato qualche post fa; il gioiello è stato l'unico oggetto presente in tutti i 12 mesi, un filo conduttore, un motore, un collante, un direttore d'orchestra, un interruttore; l'unica cosa che mi ha permesso di restare con i piedi per terra quando stavo per cambiare dimensione, la mia croce e la mia delizia, lo stress e il miglior antistress; un gran maestro di vita perchè mi ha insegnato a leggere e a guardare, mi ha insegnato a pigiare sul freno quando forse, e solo dio lo sa, era l'unica cosa che non avrei voluto (ma avrei dovuto) fare; mi ha insegnato anche un po a scegliere ma forse avrei dovuto (e quanto ho voluto) insegnarglielo io; non è stato "un evento" dell'anno, è stato forse il pezzo più grande e più importante del puzzle; un'importanza sempre più crescente guadagnata col tempo e perfettamente incastonata nel posto che merita. Si lo so che probabilmente è un po poco chiaro il tutto, voi provate ad immaginarlo come se fosse una persona, con capelli a tratti arancio a tratti oro, e con 2 occhi tanto dolci quanto impossibili da decifrare, dentro e fuori...
Se a quest'anno dovessi dare un titolo sarebbe "365 sbalzi d'umore" e non serve dare altre spiegazioni in merito;
La cosa che mi preme fare, invece, e fermarlo con 2 istantanee.
Una è reale, visibile a tutti: un brindisi con i miei genitori nel giorno più importante, come a voler brindare a lui che sta finendo (bello e brutto che sia stato) e al nuovo che arriva.
Una, reale forse solo nei miei occhi o nei miei sogni, e che potrebbe rappresentare quello che di più bello può capitare ad una persona: due occhi dolci e indecifrabili che fanno capolino tra una sciarpa scura e il buio di una porta socchiusa, che aspettano il tuo passare e il tuo andare, che sembrano volerti salutare e dire "ciao" o "buonanotte" o "a presto", un saluto a cui un sognatore come me dà forse più valore di 100 baci o 100 denari; un dono del cielo, due occhi che ti salutano così sono frutto del rispetto e forse anche del bene che ti sei guadagnato, e significa che qualcosa di te lo hai lasciato.
Questo è il mio augurio per questo nuovo anno, riuscire a lasciare qualcosa di noi negli occhi di chi ci capita accanto. Non so se i miei occhi potranno riuscire ripagare il "tanto" che ho avuto io in questi mesi, forse sarà impossibile perchè nonostante siano 4 sono comunque troppo pochi per riflettere tutto quello che c'è dentro; certo mi sarebbe piaciuto concludere con la calma, o meglio con felicità, con un sorriso, ma evidentemente tra le tante cose che ho imparato da quel direttore d'orchestra resta sempre quella parte brutta di me che non sono riuscito a sistemare...
Buon 2018.

















giovedì 16 novembre 2017

...di notte.

In fondo è bello star fuori di notte, in inverno, un misto tra pericolo e senso di libertà; in giro puoi trovare chiunque e nessuno, chi torna a casa per andare finalmente a riposare e chi esce perchè non riesce a dormire, distributori accesi, auto parcheggiate, vuote o con i vetri appannati, cani randagi, panettieri, assassini, gatti, gufi...di notte qualsiasi musica diventa rilassante; di notte speri di recuperare ciò che di giorno hai perso, le parole, il vibrare del telefono ad ogni messaggio, la fiducia in te e in tutti gli altri; di notte continui ad aspettare ciò che di giorno non
è arrivato, le parole, il vibrare del telefono ad ogni messaggio, il pensare a qualcosa che poi forse in fondo boh...; di notte anche le tue scelte passate diventano discutibili, perchè a mente rilassata gli errori pacchiani degli altri li riconosci, ma i tuoi, beh, li vedi solo al buio, ma nonostante tutto te li perdoni, perchè se il tuo errore, quello che ti offusca la mente e ti porta ad essere fuori da ogni logica poi è anche quello che in serate particolari ti rilassa ti calma e ti riporta sulla terra, allora beh, te lo devi perdonare; la notte ti avvolge, ti culla, ti abbraccia, ti salva, perchè quando "la luce del giorno accusa, lo scuro della notte dà l'assoluzione"...

mercoledì 25 ottobre 2017

caos

Che poi non lo so se è sempre così, non sono poi tanto sicuro che la musica serva a schiarirsi le idee;
oppure basta correre, sforzarsi, andare oltre i propri limiti. Pensavo bastassero 5 giorni di intenso crossfit e invece sono serviti solo a perdere chili e a formare il corpo; pensavo bastassero 3 sessioni di corsa da 10 km per 3 volte in una settimana, ma vale lo stesso discorso detto poco prima; 2 partite di calcio a 5 giocate consecutivamente in 2 paesi diversi mi sono servite a sfasciarmi un tallone, a scoprire che le donne possono innamorarsi del calcio a quasi 23 anni dopo avermelo odiato in faccia, e a innamorarmi di un qualcosa che fondamentalmente è irreale, illegale, e attraente tanto quanto lo è la Nutella; ad anche a dare i numeri. 3 mesi di attesa per sapere che tipo di futuro poter cominciare a disegnare e ad oggi non son serviti nemmeno quelli, se non ad immaginarlo con un legamento a pezzi; la luce del sole e quel caldo torrido hanno portato quella goduria che solo l'estate sa dare, intraprendere la strada della lettura portava a un relax momentaneo; la strada in macchina, la strada in macchina verso gli ospedali, la strada in macchina contro un tempo battuto sul tempo, han battuto tutto ma han creato stress e voglia di andare in off, situazione poi raggiunta ma non troppo col profumo del fresco mare quasi africano di settembre; c'è stato un fuoco che ha bruciato, anche sotto le griglie e in mezzo agli alberi, nessun fuoco di paglia ma fuoco vero, tanto doloso quanto spontaneo; c'è stato un po un casino, rapido nel crearsi, grande nello sviluppo e lento nell'essere risolto, laddove è stato risolto; che poi a me non piace lasciare certe cose in sospeso, però chi cazzo me l'ha fatto fare tutto quello che ho fatto quella sera?? chi??? una full immersion tra Levante e Thegiornalisti ha arricchito il bagaglio musicale e paroloso del cervello; tra post pseudoromantici e ingarbugliatamente sensati la scoperta del bisogno del caffè, diuretico come non mai e inaspettatamente sonnolente; la tanto odiata e denigrata nicotina come appiglio alla voglia di staccare e rientrare da quel Fuera de Cabeza che, brand a parte, è ormai un must; le notti insonni come leitmotiv, curate a quanto pare con l'arrivo del freddo novembre. Pensavo bastasse perdersi per ritrovarsi, non pensavo che fosse così facile riperdersi laddove ci si è appena ritrovati; e pensavo che bastasse la musica o un giro in macchina alle prime ore del 25 ottobre per riuscire a trovare la parole sensate per dare una forma ad un caos che è stato come un'ombra; e invece, come sempre, il caos si è infilato anche dentro le parole, e non saprò forse mai se sono riuscito a descriverlo bene.

sabato 5 agosto 2017

gioielli...

Questa è una storia particolare, forse non è necessariamente una storia; partiamo dal presupposto che un "Gioiello" è un oggetto ornamentale o una gemma che viene fuori dalla lavorazione di un materiale gemmologico (Wikipedia docet).
Ecco, sapete una cosa???esistono in natura gioielli grezzi, che nascono così, senza alcuna lavorazione.
Sono particolari, particolari perchè sembrano vivi, sembrano muoversi, sembra che parlino, che ballino.
Sono particolari perchè se li guardate con attenzione, fanno dei gesti che non vedrete fare neanche agli esseri umani; è come se avessero 2 braccia che a volte ondeggiano, con le mani che a volte scrivono e che non stanno mai in tasca, e che a volte fanno dei movimenti simili al classico movimento che voi donne fate quando vi volete spostare i capelli; sono particolari perchè sembrano sempre vestiti di tutto punto, come se fossero sempre eleganti, truccati e profumati; e anche quando li guardate da un'altra angolazione, laddove sembra non esserci in realtà un filo di trucco o un tocco di eleganza, la bellezza non scema, e con molta probabilità faticherete parecchio a scegliere quale lato preferire tra i 2, anche perchè in fondo si tratta sempre dello stesso gioiello; sembrano fatti con eyeliner perfetti, a volte vestiti con felpone blu o con semplici maglie verde-militare, con risultati ottimi e perfetti in ognuno dei casi; o forse è tutta immaginazione?? come fa un gioiello a vestirsi, a truccarsi???
Sono particolari perchè, se fate la giusta attenzione quando ve li trovate davanti, sembrano parlarvi, e non saranno mai parole banali o frasi di circostanza...ma, i gioielli parlano????
Sono gioielli particolari perchè sembrano avere un'anima, proprio come noi comuni mortali; sembrano fatti di idee, di buoni propositi, di sogni, di fame e sete, di roba realizzabile ma con impegno...ma, cazzo, può essere ????
Boh, forse può essere tutto, o forse niente, forse sono in preda ad uno dei miei momenti di fantasia iper-smisurata, o forse era un sogno, talmente reale che sembrava vero...oppure esistono davvero???
Magari è tutto frutto della fantasia (se si palesano in sogno), o del caso (se si palesano nella realtà); magari mi sto facendo vecchio e comincio a straparlare, o forse mamma oggi nel sugo ha messo qualcosa che non andava proprio bene, ma ho la convinzione che qualcosa di vero ci sia...
Perchè???? perchè sono convinto di averne visto uno, ed era proprio così come nella descrizione che ho fatto; è vero che non ho testimoni, ma sono stra-sicuro che non stavo sognando; ricordo pure che era buio intorno, ma non tanto poi in realtà; ero seduto, si, ero seduto su qualcosa di rigido, legno o pietra credo, di sicuro c'è che ho percepito la classica sensazione di avere il culo quadrato; era un gioiello, con un po di controluce brillava, e poi era come un deja vù, e da lì in poi lo rivedo sempre, o quasi...
C'è un 20% di possibilità che io sia impazzito, ma il restante 80% mi parla di una verità bastarda: si, proprio così, perchè probabilmente è tutto vero (è inammissibile che mi piace così tanto qualcosa di inesistente), ma altrettanto probabilmente non riuscirò a toccarlo, a prenderlo, a metterlo...e mi rode porco cazzo.
Oppure, probabilmente, forse, non esiste...

mercoledì 22 marzo 2017

la felicità: io dottore...bis!!!

Ebbene si, sono dottore per la seconda volta!
Ho finito (sulla carta) il mio percorso universitario con questa laurea specialistica arrivata a onor del vero dopo un mare di peripezie, fino all'ultima scadenza, fino all'ultimo minuto nel vero senso della parola, da buon juventino è valso il nostro diktat "fino alla fine".
E' stato un percorso tortuoso, e le ultime curve si sono rivelate moooolto più pericolose del previsto; colpa di altri ma colpa anche mia, lo so, che ho dato una maggiore importanza a ciò che, di colpo, mi ha fiaccato l'anima; ho capito un po tardi chi meritasse la mia priorità, ho capito che bisognava darmi una regolata e di conseguenza mi è toccato percorrere le ultime curve con tanti rischi perchè nel frattempo si erano rese abbastanza difficili da percorrere. Ma ce l'ho fatta, ed anche abbastanza egregiamente.
Alla fine, dopo che firmi, ti giri e vedi la commozione di tua madre, la soddisfazione di tuo padre, la gioia dei parenti e le facce felici dei tuoi amici accorsi numerosi a vedere l'atto conclusivo...beh, è questa la felicità!!!!!
La mia felicità la dedico a loro: a tutti quelli che sono stati con me sin dal primo momento, a tutti quelli che hanno avuto un pensiero per me nel corso di questa lunga carriera, a tutti quelli con cui ho gioito e a quelli che hanno sofferto con me ma hanno avuto sempre un modo per ripulire il mio sorriso; la mia felicità la dedico ai miei genitori, il mio tutto; ai miei zii, ai miei cugini vicini e ai miei cugini\fratelli lontani fisicamente ma vicini col cuore perchè se sono quello che sono, un po è anche merito loro; la mia felicità la dedico a quei due pischelli dei miei nonni che ieri avevano un sorriso che non ricordavo di aver mai visto e a quegli altri due pischelli che invece sono andati via prima che potessi dare anche a loro questa bella soddisfazione (ma tanto so che erano li anche loro, perchè non aspettavano altro che arrivasse questo momento)
La mia felicità la dedico a tutti quelli che ci sono sempre stati e che, in tutti i modi possibili, non mi hanno MAI lasciato da solo, e a chi per scelta di vita o di destino non c'è più.