martedì 24 febbraio 2015

"Eh si, doveva andare così"

Credo che per ciascuno di noi, lassù, ci sia un grande libro in cui sono scritte tutte le nostre avventure di questa
vita terrena; e credo che nel mio, il capitolo più grande, più corposo, più "pieno" porti come titolo "Eh si, doveva andare così".
Non voglio passare per uno che si piange continuamente addosso, ne tantomeno per un amante della tragedia, però, credetemi, ultimamente cose positive nella mia vita ne ho viste ben poche. E' vero anche che, come ho scritto qualche tempo fa, tendiamo sempre a parlare di ciò che è negativo e a nascondere ciò che è positivo, forse per una inconscia paura che facendolo sapere al mondo allora tutto possa andare in rovina, ma vi assicuro, che di cose buone ultimamente non ne ho vista traccia.
La cosa che so fare meglio, anche perchè la faccio da sempre del resto, è "chiudere i capitoli". Con tutta sincerità pensavo di aver smesso, e invece no, come se qualcuno lassù lo faccia per non farmi perdere l'abitudine, o semplicemente perchè in quel libro, c'è scritto che "doveva andare così". Ultimamente ho passato delle serate moralmente devastanti, in cui ho fatto una fatica terribile a restare Tony; probabilmente non ci sono riuscito del tutto, perchè qualcuno credo si sia accorto del mio non essere il solito, e anche perchè forse la scusa del mal di testa, del sonno, della stanchezza, non può reggere per ogni sera. Ci sono stati momenti in cui ho rimpianto veramente tanto di aver lasciato quella branda a circa 90km da qua, perchè lontano da qui, sarebbe stato forse il posto migliore. Anche il meteo mi ha giocato contro; piove e nevica ininterrottamente da dicembre, e diventa impossibile magari voler andare a fare un giro lontano, magari a vedere il mare... chi lo sa, mi sarebbe potuto servire.
Ho giocato una partita è l'ho persa, questo è quanto.
Ma non è stata una sconfitta come tante altre subite e superate con relativa tranquillità; è stata una brutta sconfitta, punto.
1) La sconfitta è dolorosa quando in una partita lasci incustodita la palla e te la fai soffiare senza aver la possibilità di contrastare l'avversario, perchè quella maledetta palla è truccata, e anche se l'avversario è tuo fratello, la sconfitta brucia; con il possesso palla le partite non si vincono...
2) La sconfitta è dolorosa quando arriva nel match che aspettavi di giocare da un bel po; fischia l'arbitro, cominci a studiare l'avversario, lui si difende e poi, magicamente, ruba la palla, la butta nel campo adiacente e va a giocare un'altra partita, con un altro avversario. Non esiste in nessuno sport, è vero, ma provate a immaginare che sconfitta per chi aspetta da tempo di sfidare quell'avversario e poi si ritrova da solo in campo...chissà magari non era tecnicamente all'altezza di quel match.
Io ho perso... e alla fine dei conti, ciò che ricorderò di questo inizio anno di merda è questo. So benissimo in quale dei due modi ho perso, ma certo, per come è stato tutto devastante, per non farmi mancare proprio nulla potrei aver perso in entrambi i modi...ma cambia poco, realmente.
E questa sconfitta mi ha portato "solo" una gran delusione; in primis, deluso da me stesso, perchè fare i buoni ed essere veri, in questo mondo di merda non porta mai a nulla. Per il resto non posso sparare su nessuno: che la gente ti deluda, sempre, è un dato di fatto, quindi ogni commento sarebbe superfluo.
Voglio concludere con due considerazioni sui due tipi di sconfitta: semmai la mia sconfitta sia venuta fuori nel primo modo, se mi ricapitasse di beccare da qualche parte quella "maledetta palla truccata" la calcerei con tutta la forza che ho per mandarla più "a-ffanculo" possibile (e per fare certe cose c'è sempre una prima volta);
se invece la mia sconfitta è arrivata nel secondo modo, beh, in questo caso l'avversario non dovrebbe meritarsi neanche una minima considerazione (e io questo tipo di chiusura-capitolo la so fare bene, per esperienza), anche se ci saranno sempre un paio di buoni motivi per i quali continuare a sperare che un giorno, quel match si possa rigiocare...
Se proprio bisogna fare una scelta tra le 2, allora scegliete voi; io se avessi potuto scegliere avrei preferito nessuna delle 2, ma purtroppo so quale mi è toccata... "eh si, doveva andare così".
E' stato un brutto periodo, non posso negarlo, e non posso negare che ancora non sia passato e chissà ancora per quanto ne avrò. Non mi vedrete fuori a piangermi addosso (in questo caso riesco a nascondere, a non essere "vero", ma mai ruberei il posto di attore che tanti interpretano in modo perfetto), ma vi prometto che quando il mio sorriso tornerà ad essere vero, quello si, non lo maschererò.

lunedì 16 febbraio 2015

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“Saper mettere un punto e andare a capo è uno dei segreti di ogni storia della vita. Se lo ritardi la rovini, se l’anticipi, la bruci, e se lasci che sia l’altro a mettere il punto al posto tuo vuol dire che tu eri già uscito dalla storia. Gli addii non si annunziano, si compiono, e la loro violenza è inevitabile come quando si muore, la violenza del silenzio che segue. Gli addii camuffati da arrivederci li considero le perfidie peggiori, in realtà tagliano le gambe ad ogni possibile ritorno… Mettere un punto non è abbassare il sipario e nemmeno cambiare copione, è semplicemente interrompere la recita e uscire di scena, non finire la battuta, osare, interromperla con un punto assurdo, scontentare il pubblico, l’impresario, perfino te stesso! Perchè recitare il tuo ruolo ti piaceva… e come se ti piaceva! Ma vivere tutto “come se” è un danno, lo conosco e me lo sono procurato cento volte. Ci sono coppie immobili che per paura dell’abbandono sono avvinghiate con il filo spinato del “come se”, come se si amassero ancora…”
Jack Folla

venerdì 6 febbraio 2015

c'è chi può e chi non può, io " NON PUO' "

Fortuna o successo???
faccio fatica, tanta fatica a capire quale delle 2 possa essere. No no, non parlo di me, per carità...non sono cose mie queste.
Se proprio devo parlare di me, del Tony di adesso, la parola giusta è "rabbia".
Si, perchè vedo cose che mi fanno salire un botto di sangue al cervello, vedo cose che mi fanno stare male. Io sono uno di quelli che se le cose le deve fare, le fa giuste e per come si deve; in qualsiasi cosa mi ci butto a capofitto, a 360° e puntualmente arrivo ad un punto in cui i miei limiti (incredibilmente sempre presenti come la rata dell'affitto ogni primo del mese) mi fermano e fermano tutto. E poi? E poi vedo gente che senza il minimo sforzo ottiene quello che vuole, e anzi, hanno la fortuna (voi chiamatelo pure successo, per me è CULO, puro CULO) di avere 2 cose dello stesso valore e hanno il CULO di sceglierne una a giorni alterni senza perdere minimamente la possibilità di poter, in qualsiasi momento, usufruire dell'altra.
Questo mi fa incazzare come una iena.
Perchè io lotto come un demente per averne una, e poi puntualmente la trovo in mano a chi, ne ha già un'altra e le usa indifferentemente tutte e 2, senza che nessuna delle 2 provochi alcun tipo di ritorsione.
E' un mondo di merda, e in più la gente che ha culo (ma i bene informati dicono che è successo) è quella che ostenta difficoltà in ogni campo e prende per i fondelli gli altri. Non vado oltre perchè scriverei cose "politicamente scorrette", ma credetemi sono incazzato come una iena...spaccherei a pugni qualsiasi cosa mi passi davanti per adesso...(e col CULO che ho IO, mi spaccherei la mano...)