lunedì 15 giugno 2009

crisi?????...boh...

Ma è mai possibile che in questi tempi in cui la crisi economica viene sbandierata come crisi a livello mondiale si possa arrivare ad acquistare, nel giro di 5 giorni, le prestazioni sportive di 2 calciatori per la modica cifra di circa 160 milioni di euro?????????
Per carità, stiamo parlando di Kakà e di Cristiano Ronaldo, due signori giocatori, sicuramente 2 tra i 5 migliori al mondo in questo periodo, ma queste cifre sono veramente folli...
L'artefice di tutto questo è Florentino Perez, un imprenditore e dirigente dell'impresa edile Grupo ACS, ritornato il 1°giugno 2009 ad essere il presidente della squadra più importante del mondo, il Real Madrid. Era stato lui nel corso del suo primo mandato(dal 2000 al 2006) a dar vita ai "Galacticos", attuando una politica basata sull'acquisto di un grande calciatore per anno in modo tale da creare una squadra di Galattici; nel 2000 l'acquisto di Luis Figo, nel 2001 é la volta di Zinedine Zidane(che fino a pochi giorni fa è stato l'acquisto più caro nella storia del calcio con circa 130 miliardi delle vecchie lire pagati alla Juventus per assicurarsi le prestazioni di Zizou); nel 2002 fu la volta del Fenomeno Ronaldo; nel 2003 toccò allo Spice-Boy David Beckham; nel 2004 Michael Owen e nel 2005 Robinho. Tanti soldi per creare una squadra che, per carità, aveva dei nomi fantascentifici, ma che a lungo andare non vinse più nulla, anzi collezionava solo figuracce...
Adesso, dopo alcuni anni di anonimato, Florentino lo sperperatore o se preferite Florentino il Riccone è tornato alla carica, spendendo in meno di una settimana 67,2 milioni di euro per acquistare Kakà dal Milan e altri 93 per assicurarsi Cristiano Ronaldo dal Manchester United e in più assicurandogli un "signor contratto" che gli permetterà di guadagnare quasi 1 milione di euro al mese,al mese...ma come si può??? ma dove trova tutti stì soldi???alla faccia della crisi...ma poi per cosa???per 2 uomini che sono bravi solo a dare 2 calci ad un pallone, a correre più o meno 90 minuti...ma allora un povero disgraziato che si spacca la schiena tutto il giorno per costruire case, o per coltivare un campo o per fare qualsiasi altro lavoro per cui la fatica è necessaria che stipendio dovrebbe avere????????????
Mahhh...sono deluso da questo mondo e resto senza parole...

Le donne...croce(?) e delizia dell'uomo...

Amici...le Donne!!!!!...uffff, cosa saremmo noi maschi senza di loro?!?!?!?!?!...hai voglia a dire che l'uomo è superiore, perchè l'uomo sa far tutto, l'uomo guida meglio, in qualsiasi sport l'uomo è ad un livello superiore rispetto alla donna, la donna sa cucinare ma i migliori chef al mondo sono uomini, l'uomo fa i lavori pesanti perchè la donna non è in grado di farli, e molto altro ancora...ma sapete cos'è un uomo senza una donna?? "nuddu miscatu cu nenti"...ecco cos'è...
Cari amici miei, la profondità degli occhi di una donna è superiore a quella di tutti gli oceani messi insieme; se un uomo ha la fortuna di incrociare lo sguardo di una donna la sua vita cambierà radicalmente, nel senso che l'uomo ne resterà ammaliato, soggiogato, e da quel momento in poi saranno quegli occhi che "costringeranno" l'uomo a fare qualsiasi cosa.
E che dire del sorriso: è pura e semplice poesia, l'uomo che vede la "sua" donna sorridere diventa improvvisamente disponibile, affabile, direi anche manipolabile, semplicemente perchè l'uomo è come ipnotizzato da tale bellezza...
Non sto delirando, è la pura e semplice verità. Sfido qualsiasi uomo a dire il contrario...
Questo diceva D.Diderot: "Quando si scrive delle donne bisogna intingere la penna nell'arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle".
Questo invece era il pensiero di Oscar Wilde: "La forza delle donne deriva da qualcosa che le psicologia non può spiegare. Gli uomini possono essere analizzati, le donne …solo adorate."
E poi che dire della bellezza delle forme, delle rotondità, del modo di camminare...tutto perfetto, tutto ciò che un uomo possa chiedere alla vita, tutto ciò per cui un uomo vive...
Beh...la Donna: il fine ultimo di qualsiasi azione dell'uomo.
Amici miei, io la penso così; sarà perchè io sono rimasto stregato dalla Sua bellezza, sarà che sono sotto un incantesimo, sarà quel che sarà ma questa è la mia idea sulla Donna. Chiedo a voi di dirmi come la pensate, e se avete qualcosa da rimproverarmi, fatelo pure. La mia idea non cambierà, a meno chè....dopo aver tanto tenuto la mano sul fuoco va a finire che mi brucerò...
Ciao!!!!!!

lunedì 8 giugno 2009

i Sogni e l'Impegno...

Stasera vorrei parlarvi dei sogni. Io sono una persona che ama sognare, sognare ad occhi aperti. La notte, prima di addormentarmi immagino, sogno ciò che vorrei che mi capitasse l'indomani o ciò che mi avrebbe fatto piacere vivere nella giornata appena trascorsa...
Ma i sogni non sono solo questi. Il sogno per eccellenza può essere considerato l'obiettivo principale che ciascuno di noi si pone nella vita, che può essere rappresentato dal completamento degli studi, dal mestiere preferito, dalla creazione di una famiglia con la donna tanto amata...il cosiddetto "sogno nel cassetto".
Beh, fortunatamente persone ne conosco abbastanza, e so che più o meno tutti abbiamo almeno un "sogno nel cassetto", e so che è grazie a questi sogni che riusciamo ad andare avanti e a superare tutti gli ostacoli e le avversità che la vita, purtroppo, ci ha riservato. In alcuni casi, questi sogni sono irrealizzabili, ma nella stragrande maggioranza, la probabilità di una loro realizzazione sta tutta nella nostra testa. Certo, se vogliamo qualcosa, dobbiamo andarcela a prendere con le nostre forze e soprattutto con il nostro impegno: nostra madre ci nutre quando siamo piccoli solo perchè non riusciamo a farlo noi da soli, ma appena comiciamo a crescere siamo noi a doverci procurare il cibo, a nutrirci, altrimenti non possiamo più vivere. Beh, lo stesso dobbiamo fare con i nostri sogni. La nostra passività sta solo nel fatto che dobbiamo crearci questo sogno, il chè non costa nessuna fatica; ma poi, non appena il sogno ce l'abbiamo, dobbiamo fare il possibile e l'impossibile per realizzarlo.
Mi riferisco principalmente ad un amico; tu il tuo sogno l'hai trovato; hai trovato l'imbocco per la strada che ti porterà a questo sogno e adesso sta a te proseguire; lo so che questo sarà il momento più difficile, ti troverai a fare delle scelte (e ahimè potrebbero essere dolorose), ma se il sogno è veramente un Sogno, ti consiglio di farle queste scelte, e poi in futuro magari capirai che ne è valsa la pena farlo. So che tu di impegno ne hai messo e tutt'ora ne metti tanto, quindi questo non te lo posso rimproverare, e so che ne metterai tanto anche in futuro; l'unico consiglio che mi sento di darti è di continuare questa strada che hai intrapreso, che sarà difficile da percorrere ma che ti porterà sull'autostrada da dove poi potrai raggiungere il tuo Sogno con molta facilità (anche perchè, benzina nel tuo serbatoio ce n'è tanta). Non fare anche tu come chi era già all'imbocco dell'autostrada ed ha deciso di tornare indietro pur avendo tanta benzina...
Anch'io ne ho Sogni nel cassetto; ne avevo uno simile al tuo, ma ormai ho perso un po di tempo,(e poi Madre Natura non m'ha dato tanta benzina quanto ne ha dato a te...); poi, ce ne sarebbero molti altri...ma l'importante è che ho capito che per raggiungere un Sogno ci vuole impegno, impegno e impegno. Nessuno ci regala niente, tutto ciò che vogliamo dobbiamo guadagnarcelo col sudore della nostra fronte...
A presto....

giovedì 4 giugno 2009

un Grazie particolare...

Il 31 Maggio è stata giornata di ritiri nel mondo del calcio, ma quello per me più importante è avvenuto allo stadio Olimpico di Torino, dove a lasciare il calcio giocato è stato Pavel Nedved.
Nato a Cheb (Rep. Ceca) il 30 Agosto 1972, Pavel arriva in Italia nel 1996, acquistato dalla Lazio. Nel 2001 viene acquistato dalla Juve, per sostituire Zidane...
Sarà stato per l'ombra di Zizou, per la forte pressione della grande squadra, ma inizialmente Pavel a Torino stentava a decollare; ma dopo il suo primo goal bianconero (di testa contro il Perugia) ha cominciato a regalarci goal, prodezze, vittorie, culminati con la vittoria del Pallone d'Oro nel 2003, dopo un'annata strepitosa, in cui ha portato la Juve sulla vetta d'Italia ed in finale di Champions League...purtroppo per noi juventini ma soprattutto per Lui, quella finale l'abbiam persa, ed è stato questo l'unico cruccio della sua carriera soprattutto perchè lui quella finale non l'ha potuta giocare...(la sua immagine dove piange in ginocchio davanti l'arbitro che lo ammonisce nei minuti di recupero della semifinale a risultato ormai acquisito dimostra quanto tenesse a questo trofeo o quantomeno a giocarselo da protagonista)...
Pavel era arrivato a Torino con l'obiettivo di farci dimenticare Zidane, c'è riuscito...anzi, adesso sarà dura rimpiazzare Lui nei nostri cuori...
E' andato in B, ha sudato in B, perchè voleva tornare grande in europa con la Juve, e anche se alla fine non ha vinto la Champions, in Europa c'è tornato, a dimostrazione che l'impegno porta sempre risultati...
Ecco un passo del libro "Pavel Nedved Pallone d'Oro":
Torino sembra proprio essere la città adatta a chi, come lui, ha regole ferree di vita:" Per me esiste il calcio e la mia famiglia. Non ho bisogno d' altro. A Roma vivevo fuori città, a Torino pure. Sono un cultore del lavoro, anche in vacanza cerco di organizzarmi in modo da poter mantenere la forma fisica che mi serve al momento in cui ritorno a l lavoro ". Terminati gli allenamenti, le partite e i ritiri, Pavel si dedica a 360° alla sua famiglia, alla moglie Ivana e ai due figli Ivana e Pavel :" Abbiamo deciso di chiamarli così perché quando noi non ci saremo più, esisteranno ancora un Pavel e una Ivana che si amano ". Un pensiero profondo, speciale, per un ragazzo nato e cresciuto a Cheb, venti minuti in auto dal paese dove viveva il suo grande amore, Ivana " Ci siamo conosciuti quando io avevo 15 anni e lei 13. Veniva a Cheb a trovare sua nonna, prima c' è stata amicizia, poi è scoppiato l 'amore. Ci siamo sposati prestissimo, avevo 21 anni ", racconta con un volto che lascia trasparire una dolcezza che in altre occasioni viene ben mascherata da uno sguardo a volte addirittura severo. Soprattutto quando parla del calcio, uno sport, un gioco, ma anche una professione, che Pavel ha sempre preso con grande serietà:" Sento addosso una grande responsabilità, fin da piccolo stavo male quando perdevo una partita, avevo e ho sempre una grande voglia di migliorarmi. Sono una persona che ama prendere sul serio tutto quello che fa, mi capitava già da ragazzino e non solo in campo sportivo. Ora poi, che sono alla Juventus, sono emozionato e onorato. So che la mia gente si aspetta molto da me e io non voglio certo deluderla ". Il popolo ceco lo considera un vero idolo, l' emblema di una Nazione e di una Nazionale, di cui è capitano, che ha avuto il grande merito di metterlo in " vetrina ":" Devo tanto alla mia Nazionale, perché mi ha permesso di mettermi in mostra a livello europeo e di arrivare fino qui ". Il ragazzo di Cheb, quello che si allenava con il padre per imparare a tirare in porta, è diventato uno dei centrocampisti più forti del mondo e gli insegnamenti di papà gli sono tornati utili. Il vizio del gol, soprattutto con tiri da lontano, è proprio una delle sue caratteristiche. Luciano Moggi non gli ha risparmiato una battuta spiritosa:" L' abbiamo comprato, così almeno la smetterà di farci gol! ". Una predisposizione nata quando Nedved era il più piccolo dei suoi compagni di squadra e per aggirare l' ostacolo provava a segnare da fuori area:" Mio padre, e poi il mio primo allenatore, mi mettevano i palloni tutti intorno alla linea dell' area di rigore e da lì provavo a tirare ". Ottimo allenamento, basta vedere i risultati! Il successo, però, secondo Pavel non si può conquistare facendo tutto da sè. Sopra le vicende umane c' è Dio, presente e vicino a noi:" Sono molto religioso, cattolico. Ricordo che quando ero piccolo i miei genitori non avevano il coraggio di portarmi in chiesa, dato che non era consentito dal nostro regime, ma lo facevano i miei nonni, di nascosto. Sono cresciuto con questo credo, che non ho mai abbandonato. Prima di entrare in campo, ad esempio, e anche all' uscita, ringrazio sempre e comunque Dio con il segno della croce ".
Questo è Pavel Nedved, un campione sul campo, un professionista sul lavoro, un normalissimo uomo fuori, senza desideri di divismo.
Mi dispiace quando ascolto persone che lo criticano, che lo odiano, sono sempre quelle persone che per me alla fine non esistono, quelle persone che amano calciatori-divi che badano più al portafogli piuttosto che al pallone.
Per noi Juventini Pavel è stato, è e sarà la Storia della Juve!!!!!!!
Grazie di tutto PAVEL!!!!!!




Grazie di tutto...

Il 31 Maggio nel mondo del calcio è stata la giornata dei ritiri...
A Firenze si è conclusa la carriera del più grande difensore italiano, Paolo Maldini. Un grande difensore,un grande uomo di sport, ambasciatore Unicef, praticamente un esempio per tutti. 900 presenze ufficiali nel Milan, 646 in Serie A, 174 in Champions League...7 scudetti, 5 Coppe Campioni, 3 Intercontinentali ed altre coppe per un totale di 26 Trofei...Lascia il calcio giocato dopo 24 ani di successi e successi, e tutti noi amanti di questo sport non possiamo che battere le mani e ringraziare questo campione, che ha vinto tutto con il Milan e che avrebbe meritato il Pallone d'Oro (se lo hanno dato a Sammer, perchè non a lui?????.....)


A Milano si è conclusa la carriera di un altro grande del calcio, Luis Figo, un altro che ha vinto tanto,anche se non con una sola squadra come Maldini; una carriera, quella di Figo, che è stata piena di successi con le maglie della sua Nazionale(Portogallo Campione del Mondo Under 20 nel 1991), Barcellona, Real Madrid e Inter (4 campionati spagnoli, 4 italiani, champions, intercontinentale...). Anche Lui un grande calciatore, un grande professionista, ha vinto il Pallone d'Oro nel 2000 e nella vita privata non sfrutta assolutamente la sua fama, proprio come Maldini. Ai tempi del Real Madrid, il suo allenatore Jupp Heynckes disse di lui:"Luis è tecnicamente perfetto, si libera rapidamente dalle marcature e ha un grande dribbling. E' un gladiatore capace di attirare le folle allo stadio". Ricordo che ai tempi del suo arrivo al Real, trovai, su un giornale sportivo, i fotogrammi della sua giocata preferita, la "bicicleta". Ho ritagliato questa sequenza d'immagini e l'ho tenuta per molto tempo in bella vista sulla mia scrivania. Questo a testimonianza del fatto che Figo era uno dei Campioni del Calcio.



Luis ha concluso la sua carriera a 36 anni all'Inter, vincendo 4 campionati, la Coppa Italia e almeno una Supercoppa Italiana da protagonista, con uno splendido goal su punizione alla Roma (in rimonta).
Grandi Campioni del calcio, che spero saranno gli esempi per le generazioni future, più che altro per il loro comportamento dentro e fuori dal campo, per la loro signorilità, per la loro professionalità espressa alla massima potenza...GRAZIE!!!!!!!