domenica 26 agosto 2018

panino porchetta e formaggio

[n.26]
Agosto, calendario in mano, volgeva ormai al termine e già da qualche giorno l'estate sembrava aver chiuso i battenti, lasciando spazio in clamoroso anticipo ad un autunno decisamente inaspettato; Il paesino viveva gli ultimi sussulti estivi, con gli eventi di maggior richiamo e le ultime feste paesane; lui negli ultimi giorni era stato superimpegnato, sballottato a destra e a manca con una gamba e mezza e con un livello di stress fisico e mentale che faceva invidia ad un imprenditore a capo di un'azienda con migliaia di dipendenti; da prima del mio weekend ferragostano non avevamo avuto l'occasione di rivederci e parlare a quattrocchi come eravamo soliti fare, addirittura non eravamo riusciti ad avere il modo di parlare dei suoi ultimi scritti, quelli che mi aveva fatto recapitare a casa come pezzi di posta qualsiasi. La mattina del 26 agosto riuscimmo a trovare un momento per rivederci, appuntamento alle 11 al bar di sempre, la casa da cui ti allontani ma poi, alla fine, non puoi fare a meno di tornare ad abitare.
Granita a mandorla con caffè freddo per lui, al cioccolato con doppia panna per me.
* come procede la situazione??ci siamo un po persi di vista, anche se, come ho visto, quando hai 5 minuti ti ricordi di me e mi fai trovare dei regalini inaspettati come le bollette della luce...
# mamma quanta simpatìa...come vuoi che vada??? ormai da più di dieci giorni sta vivendo una vita senza soste; è vero che l'estate ti porta ad essere sballato e sballottato, orari indecenti e mai uguali nei vari giorni, alimentazione scorretta, a volte continua e spesso priva di sensi logici; la casa come albergo e i genitori come camerieri, e il resto dei parenti come trasferiti a migliaia di km di distanza...non sai quanta voglia ho di stare un po a casa, in orari normali e senza rumori, per rilassarmi "fooorse" un po, e riposarmi soprattutto. Questi di stamattina sono i primi momenti, ormai da settimane a questa parte, in cui sono col motore un po al minimo; sono stato fuori giri per troppi giorni di fila, vedevo addirittura il fumo bianco dal motore qualche sera fà...
* ma si era notato sai, l'ho visto anch'io il tuo pessimo stato sotto questo punto di vista; e con lei???
# lei è stata la medicina che mi ha alleviato i dolori; il calmante che ho preso nel giorno di maggior stress, l'antidoto che mi ha ripulito da piccole tracce di veleno. Qualche sera fa, quando qui aleggiava la storia di un fantasma siciliano in mezzo a pioggia e fulmini, lei ha deciso di rapirmi e portarmi di nuovo un po nel suo mondo, quel solito mondo fatto di contraddizioni, di considerazioni disparate sull'uomo e la donna, sulla mamma e il papà, di sorrisi, di quei sorrisi belli da vedere e di cui mi ha fatto innamorare; una serata cominciata nel rischio di essere inghiottiti dalle sabbie mobili, continuata in mezzo a odori e sapori del classico paninaro di strada, e conclusa con quei suoi passi spediti e cadenzati dirigersi verso casa illuminati da fulmini in lontananza che si susseguivano a cadenza regolare ogni 2 secondi. E' un continuo vulcano in eruzione Lei, ha una potenza che l'Etna in confronto è un piccolino di 5 mesi; la sua lava non brucia, avvolge, mentre a me, mi manda in un'altra dimensione. Mi mancava vederle mangiare un po di cibo da strada, e ho visto dei particolari tutti suoi nella sua normalità; la mozzarella che filava, il modo di pulirsi la bocca, la lingua a ruotare fuori e dentro le labbra, quei sorsi ripetuti alla sua immancabile acqua frizzante; perchè sta ragazza è tutto e il contrario di tutto??? lei è un mondo pieno di se, è un mondo bello coinvolgente e travolgente, ma le serve sempre qualcosa a cui appigliarsi per non cadere nel vuoto; è l'unicità e la perfezione, e ne sono testimoni gli specchi di casa sua e il suo cervello, quel cervello che gioca ad annebbiarle la capacità di auto-discernimento, facendola sentire a volte avvolta o intrappolata in degli assurdi segnali di inadeguatezza. Lei è vita, vivacità e strepitoso catalogo di conoscenze, nonostante ancora la legge le impedisce anche solo di guidare un'auto; è un pozzo d'acqua magica in cui spesso mi permette di bagnare gli occhi e le orecchie, e dagli occhi e dalle orecchie, da ciò che mi fa vedere e sentire, mi fa guarire e dimenticare; a volte precipitosa ma mai banale, e spesso tanto ma tanto umana da dimenticare le chiavi di casa e preoccuparsi fino all'inverosimile di dover suonare alla porta a notte inoltrata; ma questo lo noti solo sei sei un bravo osservatore, o meglio, se sai come e dove osservarla: non si mostrerà mai sofferente agli occhi di uno qualsiasi, non tradirà mai il suo essere tenente colonnello, non ti dirà mai che le da noia suonare il campanello alle 3 di notte, ma è umana cazzo, è di un'umanità terrificante e se la guardi in uno di quei 3000 colori degli occhi o nel modo di usare le guance, capirai qual'è la sua verità. Non sono riuscito a saltare soltanto l'ultimo muro, avrà un punto debole, ma il mio occhio ancora non è arrivato a fondo; la curiosità di saperlo, la sua paura nell'esporlo o nel farlo comunque trasparire mi smuove il fegato, è la curiosità più grande che forse mi è rimasta di Lei. E poi ha 2 labbra, che fondamentalmente c'entrano poco col discorso che ti stavo facendo, ma che sono realmente il mio punto debole.
Mi ha fatto talmente bene quella sera che nei giorni successivi è come se avessi sognato di rivederla di nuovo; si ripensandoci era un sogno, siamo ad agosto, e lei era imbacuccata come se fosse inverno; si si, era un sogno, sicuro. Però era molto reale a dire il vero, perchè anche lì lei era la solita di sempre, con quella sua capacità di colpire al momento opportuno i miei punti deboli; io non sono come lei, io ne ho tanti e tu immagino li conosci quasi tutti; lei è formidabile in questo, si stupisce quando io trovo qualcosa di lei in lei, però lei ha già capito tutto di me e colpisce al momento esatto; le leggende metropolitane sui suoi baci e i suoi dubbi estetici nascosti nei riferimenti a questo o quel vestito: lei sa cosa mi fa impazzire di lei, lei sa quando è il momento esatto, lei sa quando mettere benzina.
E' la medicina, quella con la M maiuscola.
* quando me lo dirai chi è??? quel libro l'hai finito???
# mi appiglio al caso sai...se fosse per me, non scriverei mai la fine. Il 27° è già pronto da tempo, ma non voglio trascriverlo al pc; lasciarlo scritto a penna, per adesso, mi fa stare sereno, è come se lasciassi in sospeso qualcosa nell'attesa che il caso mi dia altro da aggiungere. Ti ho detto che ancora una sua visione a 360 gradi non ce l'ho...la fine non può essere fine quando ancora hai cose da  scoprire, conoscere, capire. Non so cosa mi riserverà il caso, intanto cerco di godermi quello che ho. E ti assicuro che la cosa che voglio di più per adesso è chiudere le mie serate con 10 minuti di sua compagnia, aspettare la sua "conferma" è la stessa sensazione che hai quando aspetti che la pasta sia cotta quando hai una fame da morire. La mia medicina e il mio pasto notturno da fame chimica.
Non ci crederai quando saprai chi è; spesso ti gira intorno, e ancora stai qui a chiedermi quando ti svelerò il mistero: caro mio le cose belle non stanno nascoste! la luce, in mezzo al buio, la vedi in un attimo...guardati bene attorno porca puzzola...
La granita si sta sciogliendo...annacamunimangiamunilla!!

domenica 19 agosto 2018

la Principessa col fucile

[n.25]
Passai il mio ferragosto lontano dal paesino; scelsi di andare con i miei per un paio di giorni in cui decisi di staccare da storie non mie e da pensieri personali (ma questa è tutta un'altra storia). Rientrai venerdì 17, e nonostante sia una data vista da molti come un qualcosa di negativo, io le trovai qualcosa di positivo: al ritorno a casa, nella cassetta delle lettere l'ennesima traccia di questa strana storia; così come ci eravamo lasciati qualche giorno prima della mia partenza, con un foglio scritto da lui ritrovato in mezzo alla posta, allo stesso modo mi diede il "bentornato", come a volermi ricordare di rimettermi in carreggiata, o semplicemente di non perdere il filo.
"[il pezzo è una continuazione di quello che ti ho fatto avere qualche giorno fa, devo solo trovare una frase o comunque un qualcosa per legarli in modo perfetto]
Siamo spesso vittime e carnefici di noi stessi; le nostre idee, le nostre voglie, le nostre passioni ci donano contemporaneamente acqua e sali per crescere e cicuta per farci morire piano piano, dandoci il tempo di gustarci, nel bene e nel male, entrambi i momenti. Negli ultimi giorni il dubbio sul continuare o fermarmi mi ha completamente sopraffatto; sono già diverse notti che non riesco ad essere deciso, e se considero che da un anno a questa parte riesco ad essere lucido solo di notte, significa che sto messo discretamente male. Nei giorni scorsi, ho vissuto in uno stato di eccitazione dolorosa, di gioia imbronciata, di felicità puttana; come se avessi una voglia irrefrenabile di vivere qualcosa che è diventata come un groppo in gola dalle dimensioni di un grattacielo; ho dubitato e dubito se continuare o no perchè all'immensa voglia di parlare di lei, di descriverla, di mostrarla mi si è contrapposto il pensiero di non farlo più, per tenermela tutta per me; non voglio lasciare il libro aperto, non voglio lasciare i contenuti liberi a tutti: chi lo comprerà, la sua comprensione se la dovrà sudare; il problema di fondo è che non riesco a percepire quale delle 2 strade sia quella da percorrere e quale da accantonare; e come se non bastasse, ad aumentare il caos si è aggiunto un sogno fatto una di queste notti; c'era lei, nel suo massimo splendore, con quel rossetto talmente rosso che luccicava a km e km di distanza; camminava per le vie di una cittadina a me sconosciuta, ma ad ogni passo veniva fermata e ammirata da chiunque la vedesse, vecchi e giovani, potenti o semplici bambini, ambulanti e giocolieri di strada; e io ero sempre lì, vicino a lei ma mai tanto accanto da poter urlare, a chiunque la fermasse, che lei è la miglior cosa che il destino potesse avergli fatto vedere quel giorno; e mi bruciava non poterlo fare, e ripetevo tra me e me che quello doveva essere il "MiRodeIlCuloDay".
Lei aveva vinto anche stavolta, aveva deciso per lei e aveva vinto; per l'ennesima volta era riuscita ad andare oltre i miei desideri, forse addirittura contro i miei desideri, come se fosse riuscita a trasformare il mio sogno in un incubo; ancora una volta, come sempre, mi aveva dato uno schiaffo mascherandomi il dolore con l'ondata di quel profumo che solo la sua pelle ha. Le mie gambe poco funzionanti mi portavano a stare la, a distanza di sicurezza, nonostante la mia testa avesse deciso di spegnere l'interruttore per quel giorno. Tra gli sbuffi e i lamenti, di quel giorno e di quel sogno ricorderò soltanto i sorrisi che di tanto in tanto mi faceva: li ricorderò perchè, e me ne vanto, erano gli unici veri; era quel sorriso bello, non eccessivo ne barbaro, spesso accennato e quasi sempre dolce; con la bocca chiusa da quelle labbra rosso fuoco, con le guance a mostrare una leggera timidezza e con la destra un po più rialzata; e con quegli occhi che a bassa voce mi dicevano "tieni, questo è per te; so che ti piace e ti rende felice: prendilo". Il quel sogno lei era come una principessa con una pietra preziosa color arancio (quale altro colore se non quello dei capelli di cui mi ero innamorato) al collo e un fucile in mano: ogni dieci colpi che mi assestava, mi dava un sorso di quel sorriso che faceva da antidoto, guarendomi all'istante e concedendomi di rimettermi in piedi per assestarmi altri 10 colpi.
Aveva vinto ancora. E da quel sogno, che considerandolo bene era in realtà un incubo, lei ne uscì da vera principessa e io da povero suddito mendicante, innamorato perso della sua dama senza la benchè minima possibilità di poter essere ascoltato.
La fine ipotetica di questo libro si avvicina, e me ne rendo conto dal fatto che vedo il caso e il tempo che ultimamente vanno mano per la mano. E' come se in questo lungo periodo io avessi lavorato per aprire il guscio, e adesso, con l'avvicinarsi del 27° e di miliardi di circostanze contigue, lei è pronta a volare via...da me."

lunedì 13 agosto 2018

le realtà dei fatti

[n.24]
"L'idea dei 27 capitoli forse mi sta fregando un po; mi fotte in parole povere; sento il peso di dover finire, ma in realtà non vorrei farlo; da un lato vorrei continuare a farla conoscere al mondo intero, vorrei far in modo che chiunque la veda possa riconoscerla per come si presenta realmente e possa averne in mente i pregi e le qualità che ha ma che non mostra; da un altro la gelosia mi porta a pensare che è meglio giungere alla fine, è meglio non svelare il piatto altrimenti tutti si azzuffano per cibarsene; ed è un po quello che vedo nella realtà, noto che la gente finalmente si accorge di lei, noto che la gente finalmente la avvicina, comincia a cercare qualche contatto, noto che la gente vede quanto è bella e di conseguenza comincia a metterla in mostra, nonostante le sue assurde convinzioni di non essere all'altezza; assurde e prive di senso, aggiungerei, ma lei è convinta che "sai la realtà dei fatti To" intendendo la sua realtà dei fatti; si è vero che sono di parte, ma se piano piano vedo gli occhi anche degli sconosciuti che si posano su di lei, allora la realtà è vero che la so, ma non è la sua. Mi piacerebbe che tutti la vedessero come la vedo io, che tutti guardassero oltre quegli occhi di mille colori, oltre quelle labbra e quel neo nell'avambraccio destro; mi piacerebbe che si innamorassero del suo eterno conflitto, delle sue lune storte, dei suoi momenti di indecifrabilità, delle sue scappatelle a volte rare e fragorose come i temporali estivi; o forse no: mi piacerebbe che chiunque si innamorasse di lei lo facesse perchè avrà scoperto sempre qualcosa di nuovo; se fosse possibile mi piacerebbe che ognuno si innamorasse di una lei diversa: e con questo non intendo che lei ha mille personalità diverse, voglio semplicemente dire che lei è talmente tanto messo insieme che bastano piccole parti per fare innamorare chiunque; mi piacerebbe che fosse esattamente come la mia storia: io mi innamoro di lei ogni volta che posso starLe in contatto, e ogni volta mi innamoro di una lei diversa, di una lei nuova, di una lei che ho conosciuto in quel momento. E insieme a tutto questo vorrei che anche lei si innamorasse di lei, il giusto; beh lei lo è, senza dubbio, ma non fino in fondo.
La vicinanza del numero 27 mi mette un po di ansia e probabilmente mi porta ad avere un po di confusione in mente, ma con l'assurda certezza che tutto sto marasma ruota intorno a quella straordinaria figura di ragazzina dai lineamenti pronunciati, proprio come tutto ruotava attorno alla dama di corte."
Questo è uno degli ultimi capitoli del suo ipotetico libro a quanto posso aver capito dalle linee iniziali; me lo fece recapitare qualche giorno prima di ferragosto, così a sorpresa; nelle sere precedenti gli chiesi spesso a che punto fosse e lui mi disse che era fermo, che aveva beccato una pietra per strada e aveva forato una gomma, percui non poteva continuare per il momento; immaginavo fosse tutto una specie di metafora, ma a quanto pare immagino abbia forato e sia stato avvolto nella nebbia...

mercoledì 1 agosto 2018

arte & sensibilità

[n.23]
L'indomani sera fu veramente come aveva predetto lui: grandi quantità di birra e patatine, ma non restammo nemmeno un attimo da soli per poter avere l'opportunità di chiedergli qualcosa sul messaggio che mi aveva mandato; dal canto suo, lui mostrava una certa tranquillità, anche se avevo ormai imparato a leggergli gli occhi, e non erano tutti rose e fiori. La serata proseguì senza grossi sussulti, e così proseguirono tante altre serate successive; era sempre in mezzo a noi, nessuna scappatella, nessuna stranezza di quelle classiche che mi procuravano curiosità, niente. Calma piatta, apparente forse, ma calma. La situazione si trascinò su questa riga per almeno 10 giorni, durante i quali riuscimmo ad andare a mare, a organizzare diversi pranzi in campagna, a passarci serate a bere senza soluzioni di continuità e a goderci la prima grossa festa paesana; in tutto ciò lui fu la persona più normale di questo mondo, e se devo essere sincero, in qualche piccolo momento con poca lucidità pensai che mi fossi inventato tutto...
Furono le prime ore di agosto a riportarmi alla "normalità": tornavo da un compleanno, una specie di maratona alimentare durata 2 giorni (ma non sto a spiegare i dettagli, quella è tutta un'altra storia) e la curiosità, prima di rientrare a casa,  mi portò a passare nella zona di casa sua e casualmente lo beccai davanti il suo garage, intento a rientrare la macchina di suo padre. Attesi che completasse le operazioni e abbassai il finestrino:
* anche quando fuori non c'è niente e nessuno fate sempre le 2.30...ti sei ubriacato anche stasera???
# premesso che non dovrei parlare con uno che si presenta alle 2.30 di notte con la camicia piena di goccioline di sugo, presumo di gamberoni...un giro, una sigaretta e poi mi riporti a casa, ok????
Salì in macchina e le sue uniche parole furono "scendi al santuario, mi piace fumarmi là l'ultima sigaretta prima di andare a dormire quando passo serate come questa"... e non aggiunse altro fino a che scendemmo dalla macchina.
 # stasera è stato un ritorno alla normalità; avevo voglia e quasi necessità di sentire di nuovo quel profumo; è stata una serata diversa perchè concentrarsi sui particolari è stato molto più impegnativo del solito; niente 3000 cose diverse stasera, niente sole/luna, niente cose banali; nella sua parziale debolezza con una voce un po meno da generale, con un sorriso ancor più bello e perfetto interrotto molto spesso da colpetti di tosse è riuscita lo stesso a tenere banco, a tenermi in scacco, a tenermi la, a rapirmi. E' travolgente questa qua, anche quando il suo motore è troppo sotto i giri normali; non aveva modo di difendersi stasera, fisicamente non aveva la giusta forza e ciò si ripercuoteva nella sua mente, ma il suo essere "oltre" ciò che a noi qui sembra normale le ha permesso di difendersi attaccando; è umana, ha dei piccoli lati deboli, delle piccole sofferenze; non mi ha mostrato quello che voglio sapere per chiudere il cerchio su di lei, ma è riuscita a mostrarmi un qualcosa che le da ansia dimostrandomi di conoscere genesi, limiti e antidoti; non aveva la "guardia alta" e la sua vulnerabilità apparente ha fatto si che potesse far trasparire un grande grado di sensibilità, che le altre volte aveva tenuto a bada, perchè più lucida forse o perchè semplicemente inconsciamente o inconsapevolmente era destino che uscisse fuori stasera. Spiccata sensibilità, che noi non ci aspetteremo da chi è come lei, ma ti assicuro che lei va oltre chi è come lei e forse va anche oltre molti che sono come noi. E poi gli occhioni lucidi e deboli che ti guardano spalancati per farti capire certi suoi pensieri, i gesti e gli sguardi un attimo buttati nel vuoto per spiegarsi e uscire con nonchalance da concetti apparentemente contorti, e quel movimento assurdo per quel modo assurdo di spostarsi i capelli lasciando libero il profilo sinistro. Se ci fosse una scala di valori per definire quanto una persona può essere la preferita, ti assicuro che sarei capace di aggiornarla ogni santa volta verso i valori più alti... insomma, è sempre la mia preferita.
Caro mio, ciascuno di noi è un artista, ciascuno di noi è capace di eccellere o semplicemente di essere se stesso in modo eccellente in qualche campo: lei, beh, lei è arte; lei è una statua dalle forme perfette fatta con i fazzolettini di carta ahahahaha... a parte la battuta, lei è l'assurdo probabile astratto che però si palesa davanti ai tuoi occhi in tutta la sua dirompente realtà. E potrei dirti miliardi di altre cose e belle parole che mi suscita ogni volta, potrei dirti quanto già mi manca la sua vicinanza appena fa quel terzo passo che la porta a ridosso della porta di casa, potrei dirti non so quanto altro perchè lei è "tanto" e forse "troppo" messo tutto insieme, te lo lascio immaginare...
* certo che sei proprio andato tu...
# già...andato...andiamo a casa piuttosto, dai su...magari becchiamo qualche traccia per strada...fò, amunì!!"
Ennesima descrizione di una sua bella serata, vorrei tanto beccarla una persona del genere. Ma poi, perchè avremmo dovuto beccare qualche traccia???? cosa avrà voluto dire???