mercoledì 25 ottobre 2017

caos

Che poi non lo so se è sempre così, non sono poi tanto sicuro che la musica serva a schiarirsi le idee;
oppure basta correre, sforzarsi, andare oltre i propri limiti. Pensavo bastassero 5 giorni di intenso crossfit e invece sono serviti solo a perdere chili e a formare il corpo; pensavo bastassero 3 sessioni di corsa da 10 km per 3 volte in una settimana, ma vale lo stesso discorso detto poco prima; 2 partite di calcio a 5 giocate consecutivamente in 2 paesi diversi mi sono servite a sfasciarmi un tallone, a scoprire che le donne possono innamorarsi del calcio a quasi 23 anni dopo avermelo odiato in faccia, e a innamorarmi di un qualcosa che fondamentalmente è irreale, illegale, e attraente tanto quanto lo è la Nutella; ad anche a dare i numeri. 3 mesi di attesa per sapere che tipo di futuro poter cominciare a disegnare e ad oggi non son serviti nemmeno quelli, se non ad immaginarlo con un legamento a pezzi; la luce del sole e quel caldo torrido hanno portato quella goduria che solo l'estate sa dare, intraprendere la strada della lettura portava a un relax momentaneo; la strada in macchina, la strada in macchina verso gli ospedali, la strada in macchina contro un tempo battuto sul tempo, han battuto tutto ma han creato stress e voglia di andare in off, situazione poi raggiunta ma non troppo col profumo del fresco mare quasi africano di settembre; c'è stato un fuoco che ha bruciato, anche sotto le griglie e in mezzo agli alberi, nessun fuoco di paglia ma fuoco vero, tanto doloso quanto spontaneo; c'è stato un po un casino, rapido nel crearsi, grande nello sviluppo e lento nell'essere risolto, laddove è stato risolto; che poi a me non piace lasciare certe cose in sospeso, però chi cazzo me l'ha fatto fare tutto quello che ho fatto quella sera?? chi??? una full immersion tra Levante e Thegiornalisti ha arricchito il bagaglio musicale e paroloso del cervello; tra post pseudoromantici e ingarbugliatamente sensati la scoperta del bisogno del caffè, diuretico come non mai e inaspettatamente sonnolente; la tanto odiata e denigrata nicotina come appiglio alla voglia di staccare e rientrare da quel Fuera de Cabeza che, brand a parte, è ormai un must; le notti insonni come leitmotiv, curate a quanto pare con l'arrivo del freddo novembre. Pensavo bastasse perdersi per ritrovarsi, non pensavo che fosse così facile riperdersi laddove ci si è appena ritrovati; e pensavo che bastasse la musica o un giro in macchina alle prime ore del 25 ottobre per riuscire a trovare la parole sensate per dare una forma ad un caos che è stato come un'ombra; e invece, come sempre, il caos si è infilato anche dentro le parole, e non saprò forse mai se sono riuscito a descriverlo bene.