sabato 31 dicembre 2016

...bilancio negativo

Un anno fa, scrissi che speravo che fosse tutto in discesa, perchè mi ero infilato in una strada che era perfetta, o almeno così immaginavo; ero felice, potevo passare in mezzo a tempeste di terra e fulmini e uscirne col sorriso, perchè ero felice; si, ERO.
Sai, se fosse stato vero l'assunto per cui ciò che fai il primo dell'anno lo fai tutto l'anno, allora sarebbe stato tutto fantastico, perchè quel giorno è stato fantastico; ma purtroppo, per ogni regola esiste un'eccezione, e tutto ciò che ho vissuto in questo annus orribilis è stato l'eccezione a quella regola.
Di quest'anno ricorderò con gioia e anche malinconia solo le prime 26 ore, e poi, beh, e poi, cercherò di cancellare tutto.
Sai, una storia mi ha segnato, più di ogni altra cosa che ho vissuto fino ad ora, e ne ho vissute...
Ero felice, mi sentivo come il pezzo di un puzzle che trova finalmente i vicini di posto con cui incastrarsi. O almeno lo pensavo. In realtà, beh, in realtà il mio puzzle è un altro, e chissà dov'è...
Non sono riuscito a godermi nemmeno l'ultima materia, "non sono riuscito" ecco quali sono le 3 parole esatte.
L'anno particolare, l'anno dei saluti; lo sai, sono andati via in tanti, forse in troppi o forse in pochi; sono andati via "affetti speciali", quelli a cui un ti voglio bene non l'ho mai detto forse perchè non sono mai stato bravo a farlo con le persone giuste, quelli che ho forse inconsciamente tralasciato per offrire il me a chi non ha saputo cosa farsene, tanto bastava suonare al campanello e tutto sembrava sempre a posto; e mi mancano, perchè una presenza fisica in un solito Natale o Capodanno è imparagonabile ad una telefonata o ad una foto online. Il boccone più amaro da buttare giù, tra i tanti di cui mi sono abbuffato in questo anno di merda. Sono andati via amici, che hanno scelto di vivere e non di farsi trascinare nel limbo in cui sta piano piano scivolando il mio magnifico paese; altri sono andati via, spostandosi di qualche metro, perchè forse questo orticino produceva poco, mentre invece dove sono adesso coltiveranno e mangeranno prodotti che prima non osavano coltivare perchè di poco gradimento, ma si sa, nella vita mai dire mai. E' andato via il mio sorriso, quello che avevo nella foto che faceva da contorno alla foto del post che scrissi un anno fa; e sai una cosa?? se l'è portato via Lei, e chissà in quale cazzo di curva l'avrà buttato via. Si, la colpa è sua, perchè è il suo andarsene via che ha fatto il rumore più grande, mi ha rotto i timpani, la mascella, per questo non so ridere più. Ma la colpa è anche mia, perchè in 300 giorni non sono riuscito a disfarmi del suo ricordo, e sarò patetico, ma è così. La colpa è mia perchè sono tornato sul luogo del delitto per riprendermi il sorriso e riportarmelo a casa, e non ci sono riuscito; ho incontrato per strada persone che mi hanno teso una mano ma purtroppo le ho fatte scivolare via, perchè purtroppo si sono intrecciate tante storie e tanti destini e io non sopporto quando qualcuno verso cui provo un po di affetto sorride con chi, in realtà, lo ha sempre odiato. Non chiarire le cose forse è stato uno dei miei difetti, che avevo imparato a curare, ma col sorriso si è portata via anche questa voglia di migliorarmi.
Ho finito con gli esami, ma non sono riuscito a laurearmi, che rumore fa la felicità??
L'unico raggio di sole in un anno di buio è apparso quando sono stato chiamato a fare da testimone in quello che tutti definiscono "il giorno dei giorni". Questo è stato il carburante che mi ha fatto andare avanti per la mia tortuosa strada, perchè ho avuto davanti a me l'esempio di come, nonostante tutto, c'è il lieto fine sempre. Ed è stato li che mi sono sentito orgoglioso di me, perchè per rappresentare quel ruolo devo essermelo meritato per quello che sono, ed evidentemente non sono male.
Per il resto, cosa vuoi che ti dica?? meglio non aggiungere altro; ho tante speranze ma non voglio nemmeno fare previsioni per ciò che verrà, eccetto una cosa: quel sorriso che si è portato via spero che qualche sera quando resterà al buio e al silenzio lo senta far rumore e possa turbarsi un po nel non riuscirlo a spegnere; io mi farò un sorriso nuovo di zecca, e lo terrò per me, per chi mi sta vicino e lo può vedere e per quelli che sono andati via per una SCELTA DI VITA E NON DI CUORE.








venerdì 14 ottobre 2016

vorrei...

il tempo passa, gli anni passano, è vero, ma mi sento sempre un ragazzino; beh, fisicamente non proprio, raggiungo molto più facilmente il limite della fatica e poi qualche macchia di bianco tra capelli e barba mi ricorda che il tempo sta passando, ma nella testa, nella mia testa, sono ancora quello di tanti anni fa; lì non ho limiti, ho un mare di sogni, e vorrei che non restassero tali.
Beh, se fosse possibile, vorrei poter mandare indietro la lancetta del tempo, vorrei poter vivere in quest'epoca con qualche annetto in meno, perchè mi sono reso conto che la mia generazione è una via di mezzo, in quel mezzo che è "vuoto" di tutto; anzi, vorrei poter tornare un po indietro per sistemare tante cose, perchè a sistemarle adesso c'è da perdere più tempo e fatica; vorrei poter tornare indietro per rimediare ad alcuni sbagli, per potermi prendere più cura di me, della mia persona e del mio fisico; vorrei poter tornare indietro e utilizzare tutto il tempo che ho avuto a disposizione, senza sprecarne nessun secondo, perchè col senno di poi anche un secondo può essere difficile da recuperare; vorrei poter tornare indietro per dedicare più tempo a chi c'è ancora adesso e tralasciare chi mi ha messo da parte; vorrei poter tornare indietro per imparare prima e a mente più acerba ciò che adesso mi viene difficile da imparare; vorrei, vorrei, vorrei che la situazione cambiasse, che i tempi migliorassero; vorrei che nessuno dovesse abbandonare la famiglia o il paese natale per cercare un lavoro, vorrei non dovermi trovare anch'io in questa condizione, vorrei non dover avere amici lontani e vorrei non dipendere da mio padre per levarmi lo sfizio di andarli a trovare; vorrei avere un po di fortuna in qualsiasi cosa che faccio, perchè quando sai che a breve ti laureerai non può succedere che devi cambiare la tesi e allungare ancora, e ancora...vorrei avere un fisico più abituato a fare certe cose; vorrei avere meno barba; vorrei aver capito un po prima che parlare è la cosa migliore, sempre; vorrei poter tornare indietro per maturare una briciola di egocentrismo, che col senno di poi mi sono accorto che non guasta; sognavo di diventare una brava persona, beh, credo di essere sulla buona strada e vorrei poterlo essere prima di diventare vecchio; vorrei potermi ricordare tutte le cose che vorrei, ma ho la memoria corta; vorrei non dovermi guardare sempre il polso sinistro per ricordarmi di sorridere sempre; vorrei essere meno sportivo e più elegante, vorrei imparare a dire NO, vorrei che questo 2016 non fosse mai esistito, vorrei vedere il sole tutti i giorni e vorrei che la piazza del mio amato paese fosse sempre piena e non solo ad agosto; vorrei la mia indipendenza senza dover andare dall'altro lato del mondo; vorrei non essere ripetitivo e vorrei non piangermi addosso, mai più.
Vorrei mancarti, giusto un pò; mi piacerebbe tornarti in mente ogni tanto, muoverti qualcosa dentro come il vento tra i capelli; vorrei mancarti tipo che a volte hai voglia di chiamarmi e poi ti ricordi che non puoi, tipo che hai voglia di scrivermi per raccontarmi cosa fai, cosa hai fatto, le tue paranoie, i tuoi progetti, se quel portafortuna ce l'hai ancora, i tuoi pensieri lunghi, i tuoi pranzi e le tue cene, perchè se è così, se ti succede a volte, ecco, mi andrebbe proprio di saperlo.
"puoi andare dappertutto, ma non ti allontani mai da quello che hai dentro", ecco, Ti vorrei mancare, almeno tanto quanto tu manchi a me...
Vorrei non pensarle più queste cose, vorrei che questi 10 minuti non mi venissero mai, vorrei che in tutte le 24 ore potessi mantenere la lucidità che in questi mesi mi ha portato a metterti da parte, seguendo l'antica legge del taglione...
Sono tante le cose che vorrei, che vorrei cambiare, che vorrei migliorare, che vorrei non aver mai fatto; vorrei anche poter concludere degnamente questo post, ma stavolta finisce così...

venerdì 2 settembre 2016

le cose cambiano...

Quante cose cambiano con il tempo.
Quante cose sono cambiate nel giro di un anno. Tante, o forse poche, o forse semplicemente le più importanti.
Esattamente un anno fa vivevo di attese, attese brevi ma intense; sognavo, ad occhi aperti, ad occhi chiusi, sotto la doccia, sotto le lenzuola, in macchina, in un campo da calcio, sognavo sempre, volevo che nessuno mi svegliasse, ma proprio nessuno; perchè era tutto troppo bello per essere veramente vero, e con me è tutto realisticamente cosi. Un anno fa di questi tempi stavo vivendo una realtà che mi aveva sempre affascinato ma a cui non mi ero mai realmente calato; mi affascinava tutto, ma in realtà mi affascinava Lei, e tutto girava lì intorno;
un anno fa di questi tempi chiedevo "non svegliatemi" , poi sul più bello e bruscamente è suonata la sveglia, era tutto un sogno, ma la realtà è un'altra; e ora sono qui, a risentire tutte le voci e le parole che facevano da contorno a questi giorni, e se le ascolto bene non hanno lo stesso suono che avevano lo scorso anno; è tutto incredibilmente uguale, ma è tutto tremendamente diverso, è come se si accendesse un fuoco senza alcuna scintilla, un fuoco che non emette calore; è come se mangiassi un contorno senza aver ricevuto il piatto principale, che sia carne o pesce.
Non è un disastro, per carità; le cose cambiano e bisogna adattarsi per non restare schiacciati dagli eventi; è solo una constatazione sulla differenza di interpretazione di questi giorni, questi stessi giorni che un anno fa ho atteso, ho vissuto e non ho dimenticato, questi giorni che quest'anno non ho atteso, non voglio vivere ma forse in fondo si, non vorrò ricordare, questo senza dubbio.
Le cose cambiano, cambiano anche nel breve; cambiano i vestiti, cambiano i colori e la lunghezza dei capelli, cambiano gli occhiali, i telefoni, le macchine, cambiano i rapporti con le persone, si, soprattutto questi. Cambiano nel giro di una notte, cambiano nel giro di un anno, cambiano così, inaspettatamente o volutamente, resta il fatto che cambiano; e non è detto che ritornino poi al punto di partenza, molto spesso si, è vero, certi rapporti tornano ma la verità è che non saranno mai come prima; non saranno mai più spontanei così come sono nati e cresciuti, ma saranno vincolati a quel qualcosa che è successo e da cui ci si guarderà sempre come punto limite da non avvicinare; per carità, a volte le cose cambiano per migliorarsi, a volte però, come nel mio caso, le cose vanno nel verso opposto, ed è un peccato che succeda questo;
Le cose cambiano, e forse un giorno qualcuno ci spiegherà il significato di certi incontri, o meglio, il motivo che fa scontrare le vite di due persone, lasciandone intatta una e segnandone, per sempre, un'altra...

venerdì 24 giugno 2016

"un poi non c'è stato più"

mi dicono che non sono più quello che scriveva le cose belle che spesso contraddistinguevano questo blog; ultimamente e decisamente spesso me ne sono accorto pure io che non sono più quello che sono stato più o meno sempre...ieri, mentre fuori piovevano chicchi di grandine grossi come polpette, pensavo a quali potessero essere i modi fattibili per tornare, o quantomeno per non restare in questo limbo insensato in cui mi sono infilato, penso bastasse poco, credo bastasse poco per restare a galla, in bilico si, ma a galla. E' così, serve un po di lucidità; ti fermi spesso a pensare e ripensare alle strade alternative; a tutto ciò che ti ha abbandonato per scegliere altro, o a tutto ciò che hai abbandonato per scegliere altro o per non scegliere niente; e fino alla fine avrai la stupida certezza che ti manchi sempre qualcosa, tranne in quei rari momenti, felici e preziosi momenti che ricorderai per sempre perchè sono quelli in cui per nessuna ragione avresti voluto essere altrove, momenti in cui ritrovi quella nuova parte di te che non conoscevi ma che avevi cominciato ad amare; momenti che non dimenticherai mai abbastanza perchè torneranno a cercarti; e lo faranno per ricordarti che la vita non ti darà mai un'altra identica occasione, te ne darà magari altre 100 ma mai una uguale; ogni occasione con il suo identikit, un nome e un cognome, un profumo, una canzone, una foto, un sorriso all'improvviso, un silenzio raccontato da uno sguardo.
Sarai fortunato se, guardando questo puzzle di momenti, non avrai neppure un tassello da cambiare, ma devi essere consapevole del fatto che questi tasselli rimasti nel girovita dei tuoi ricordi saranno la causa di quella smania che non ti fa dormire, di quell'ansia che non ti fa respirare, di quella tristezza che come un trapano insidia e trasforma il tuo sorriso, di quelle voglie svogliate che assillano i tuoi passatempi preferiti.
No caro mio, certe cose non le dimenticherai, anzi ti mancheranno, non di meno ma sempre di più, perchè la mancanza non passa, è un continuo crescendo, aumenta continuamente, fino a quando diventa così insopportabile che impari a conviverci; e ogni volta che il tourbillon dei pensieri ti riporta a quei momenti, l'unica nota lucidamente stonata e irrimediabilmente vera è che "un poi non c'è stato più".
Questa è la conclusione più ovvia, non perchè è poeticamente buona ed accettabile, ma semplicemente perchè è quella reale...

mercoledì 8 giugno 2016

blue & red

viviamo di momenti, dicono...io penso che ne sto passando uno abbastanza lungo e abbastanza monotono...al di la delle parole, delle promesse fatte il più delle volte a me stesso, trovo sempre quel qualcosa che mi ferma e mi fa girare dietro, per ri-vedere cosa c'è dietro le spalle; a poco servono le parole, montagne di parole; a poco servono i gesti, a poco servono le corse , le scappatelle, le risate ubriache, tutto incredibilmente poco riconducibile alla realtà; la realtà è altro e purtroppo non dovrei nemmeno immaginarlo e invece sono qui a scrivere chissà cosa o meglio chissà quali paroloni che potessero nascondere chissà cosa; qualche giorno fa sono scappato a mare, cercavo un po di pace, la pace che solo lui mi sa dare, ma stavolta non ne sono uscito bene...cercavo un qualcosa che mi continuasse a guidare per quella strada che non so assolutamente che cazzo di strada è, e invece, fermandomi a guardare il tramonto poggiato su una ringhiera in pietra mentre accanto a me due ragazze si scattavano dei selfie, cos'ho visto?? la magia di un tramonto sul mare, il sole Rosso che separa il cielo Blu dal mare Blu...tre parti, due colori, un ricordo...è assurdo come questi particolari riescono a trovarmi in qualsiasi posto io sia, in qualsiasi momento, due parti blu e una rossa... a nulla vale fare tanta strada, reale o immaginaria che sia, certe "cose" non le mettiamo mai abbastanza da parte, vanno al di la di tutto, al di la delle porte chiuse in faccia, al di la dell'indifferenza presunta o reale, al di la dei like o meglio dei "love" messi in quel che tu pensi sia il posto sbagliato...
due parti blu e una rossa, red lipstick & blue eyes ...


lunedì 16 maggio 2016

adìos

Le voci girano sempre, molto spesso ci fermiamo per paura di farle andare avanti, e qualche altra volta invece le assecondiamo, perchè evidentemente la verità che si portano addosso non ci da fastidio; a volte queste voci hanno una forza così grande che le può portare lontano, ma nonostante questo, nonostante l'alta velocità, nonostante tutto il loro "potere", arriveranno sempre con un po di ritardo, in una ipotetica gara arriveranno seconde. A vincere, sarà sempre il "sesto senso", quello che io credevo di non avere; e invece ce l'ho, ed evidentemente funziona abbastanza bene; arriva per primo, prepara il terreno, attutisce il "colpo", si perchè le voci portano sempre un "colpo" in canna.
I Dire Straits cantavano di un Romeo che si rendeva ridicolo davanti a una Giulietta che non ne voleva sapere, un Romeo che nonostante tutto, nel suo futuro prossimo ci avrebbe riso su, perchè tutto fa parte della vita...eh già, le canzoni in inglese, non bisogna mai fermarsi alla melodia ai suoni, le parole in un'altra lingua bisogna sempre tradurle, non è faticoso, e poi spesso dicono più di un testo scritto direttamente in italiano...
Il sesto senso non sbaglia mai evidentemente; " chissà come cazzo fa? " me lo sono sempre chiesto (con la parolaccia fa più figo)...forse è un qualcosa che si lega invisibilmente a qualcosa o a qualcuno, e nonostante tutto, ma proprio tutto, ci resta legato e continua a svolgere il suo "mestiere"; chi lo sa, magari sarà così, magari tornerà a bussare, magari non lo farà nemmeno, entrerà dal buco della serratura o che ne so... o forse si staccherà e non tornerà più, semplicemente perchè non riconoscerà più la strada, ormai vuota da ogni ricordo materiale; potrebbe anche darsi, credo sia un po come Hänsel e Gretel che lasciano le briciole di pane per strada per ricordarsi da dove erano venuti: senza le briciole, diventa difficile ricordarsi la strada...
Paolo Coelho diceva:
"Ecco, spero veramente sia stato l'ultimo riferimento fatto da Me a te; nessun altra lacrima, mano sul cuore e avanti per la mia strada.."

adìos



giovedì 21 aprile 2016

veramente...

Ho fatto un viaggio, immaginario; in questi giorni ho cercato di andare lontano, lontano da tutto quello che nel bene e nel male era stata la mia abitudine; sono andato lontano, in alcuni casi anche fisicamente; ho capito come funziona un po la situazione, ho capito come distrarre la mia attenzione, però c'è sempre quel qualcosa che un po mi riporta lì; rispetto all'ultimo post che ho scritto devo dire che il peggio sembra essere passato...però cazzo, quante verità in questa canzone... tante, troppe, è tutta una gran verità...





giovedì 31 marzo 2016

mi sono rotto il cazzo

"Oggi.
Mi sono rotto il cazzo di Me, di quello che sono diventato, di quello che sono e che non riesco a cambiare, da sempre; Mi sono rotto il cazzo di tante cose, troppe cose; Mi sono rotto il cazzo dell'essere romantico, del mio essere romantico, del mio non riuscire ad essere menefreghista e opportunista del cazzo come lo sono tanti, troppi, tutti. Mi sono rotto il cazzo di aspettarmi qualcosa in più dalla gente, non da tutti ma da quelle a cui do tutto di me; Mi sono rotto il cazzo delle parole, dei silenzi; Mi sono rotto il cazzo del dover fare qualcosa sotto prenotazione e mai all'improvviso; Mi sono rotto il cazzo di dover essere sempre al buoi e mai alla luce, nonostante non ci sia nulla, ma proprio nulla da dover non mostrare; Mi sono rotto il cazzo anche di te sai, si, proprio di te, perchè sei qui, fisicamente vicina ma in realtà, ormai, lontana...forse da sempre. Mi sono rotto il cazzo della tua bellezza, del tuo esserlo sempre di più, dei tuoi occhi, del tuo essere perfetta, del tuo essere così, quello che per me è il Top; Mi sono rotto il cazzo di me, del mio essermi innamorato di te; Mi sono rotto il cazzo di me, perchè ho passato il limite e sono stato male, perchè ho abbandonato la "corsa" e sono stato ancora più male, perchè non sono riuscito a stare zitto e lontano e sono tornato, e non sto bene; Mi sono rotto il cazzo di visitare luoghi per non doverti rivedere, di aver trascorso giorni interi senza dire una parola, e del fatto che non esiste un luogo dove non mi torni in mente; Mi sono rotto il cazzo di averti voluto bene veramente e di sentirmi dire che non posso farci niente; Mi sono rotto il cazzo di Marco Mengoni, delle sue 20 sigarette, dei suoi esseri umani e delle sue parole in circolo; Mi sono rotto il cazzo di me, perchè non riesco ad uscirne, perchè l'unica persona che forse mi più fare uscire dal tunnel è quella che mi ci ha fatto entrare; Mi sono rotto il cazzo di tutte queste mie paranoie, di non aver mai ascoltato i consigli giusti e di dover tornare a piangere sempre e comunque sulla stessa spalla; Si, mi sono rotto il cazzo, perchè il sorriso è il mio "stile di vita" e adesso non sorrido da più di 90 giorni; Mi sono rotto il cazzo di non riuscirmi a concentrare per riuscire a fare l'unica e ultima cosa che devo fare, e di non avere un qualcos'altro da fare per non pensare sempre alla stessa cosa; Mi sono rotto il cazzo di me, perchè mi sono ridotto ad essere peggio di un adolescente, perchè sono debole e incapace di uscire da un qualcosa che, osservato con la giusta lucidità, è molto poco...ah già, la lucidità, mi sono rotto il cazzo anche di non essere più lucido, cazzo. 
Si è così, mi sono rotto il cazzo, perchè i freni sono fatti per essere usati, in tempo, e non all'ultima curva della lunga discesa, ed è per questo che sei diventata la cosa più giusta tra quelle che poi si sono rivelate sbagliate;  Mi sono rotto il cazzo, perchè "nun cià fazzu chiù" e non riesco a tornare in me.
Mi manco io, quello che ero...mi manchi tu, quella che eri...mi mancano troppe cose, e mi sono rotto il cazzo anche di questo."

Tratto da una storia vera... la MIA.

giovedì 24 marzo 2016

ricominciare (6)

Day 39
...dopo aver corso per un giorno intero, in salita, senza allenamento, senza ossigeno...ecco, questo è.

venerdì 18 marzo 2016

Roma...tornerò!

Roma è così, ti prende sempre, in qualsiasi periodo del giorno, in qualsiasi periodo della settimana, in
qualsiasi periodo dell'anno, sempre. Si, proprio così; Roma è come una calamita, più ti avvicini al suo cuore più ti viene difficile staccarti e andare via; Roma è meravigliosa, questo è il primo aggettivo con cui me l'hanno (ri)presentata poco prima di partire; Roma è stata calorosa e calda fin dal momento in cui ho messo piede a terra; Roma è caotica, si, ma al punto giusto, senza eccessi; i taxi, gli autobus, i clacson, i treni, le macchine, i motorini, tutto incastonato a creare quel classico casino da grande città che mi è parso essere meno incasinato di quello a cui sono abituato; Roma è vita sotterranea, con la gente che va di fretta e affolla "Termini, Spagna, Flaminio, Colosseo, Ottaviano..." Roma è un grande palco su cui si esibiscono una miriade di artisti di strada, dal mago al pittore, dal ballerino al giocoliere al novello George Michael... e poi beh, Roma è il Colosseo, la Fontana di Trevi, l'Altare della Patria, i Fori, l'Arco di Costantino, il Pantheon ecc ecc ecc...
Roma è un libro aperto, Roma è storia, Roma è quella sensazione che il tempo può essere fermato, Roma è il maestoso passato fermo e immobile perfettamente incastonato con il futuro sempre pronto a rinnovarsi.
Probabilmente ho vissuto Roma molto meno dei 4 giorni in cui fisicamente ci sono stato, ma quel "poco" sono riuscito a farmelo bastare. 
Roma non è stata la soluzione, sapevo che non era lei e che non era lì da lei la soluzione, ma Roma mi è servita; a Roma ho staccato, ho sorriso e l'ho fatto veramente con molto poco, a Roma ho ritrovato un abbraccio che alla fine è e sarà sempre dalla mia parte;
"...fosse per me, sarei ancora seduto lì, perchè non esiste posto al mondo che ammiro più di questo; teatro di emozioni forti, mischiate, talvolta mascherate, quando i sentimenti naturali non potevano avere più slancio..."
a Roma, seduto da solo davanti al Colosseo, quel paio di occhi blu erano un po più lontani...

sabato 12 marzo 2016

ricominciare (5)

Day 26
qualcosa volevo scriverla, perchè ieri sono stato a mare, finalmente, e mi ha fatto bene, ma avrei dovuto starci molto più tempo; l'effetto benefico è quasi svanito.
Domani altra grande opportunità, volo via per qualche giorno, fisicamente...spero mi possa servire.
Poi però, prima di andare a letto, clicco su "accadde oggi" e...


martedì 8 marzo 2016

ricominciare (4)

Day 22
i giorni passano, il tempo passa, il resto no.
Da pochi minuti il calendario segna "8 marzo"...già, la festa della donna.
Sperò sorriderà oggi.

sabato 27 febbraio 2016

ricominciare (3)

Day 12
La giornata di oggi è una di quelle solite giornate che poi alla fine ti tocca cerchiare di rosso, perchè è una di quelle giornate di cui potrai servirti, magari fra un po di tempo. Potenzialmente poteva essere ricordata come una bella giornata, la giornata del mio "ultimo" esame, il tanto atteso ultimo esame; eh si, poteva, ma non lo è stato; e non lo è stato ( l'ultimo ) solo perchè ho trovato davanti a me un uomo di buon senso a cui è stato a cuore il fatto che prendessi un buon voto, e piuttosto che accontentarmi con un voto basso mi ha invitato a tornarci fra qualche giorno; decisione rispettabilissima la sua.
Oggi però ho capito quanto posso aver sbagliato in questi ultimi giorni di studio matto e disperato; ho sbagliato perchè ho studiato male, perchè non sono riuscito a metterci la testa; una sola cosa mi rendeva tranquillo (e l'esempio lampante era il penultimo esame, il più difficile, superato con una certa tranquillità, non totale, ma una tranquillità abbastanza importante), mentre adesso è la cosa che mi rende più nervoso e molto spesso totalmente "disconnesso" dal mondo che mi sta attorno; oggi ho capito che ho studiato assai per i miei standard ma allo stesso tempo ho studiato male; forse è vero, ho cercato di studiare per tenere occupata la mente (studiare mattina e pomeriggio non è mai stata una cosa da me); in effetti con la mente "occupata", non si ha tempo per pensare ad altro. Però ci sono sempre quei momenti in cui stacchi, ti fermi, e il vuoto lo senti; e questo vuoto è proprio quello che nella mia mente avrà fatto più rumore di tutti i capitoli che ho letto e "studiato".
Diciamo pure che fino ad adesso non sono stato in grado di ricominciare, ma non posso continuare così.

lunedì 22 febbraio 2016

ricominciare (2)

Day 7
ok, diciamo che la ciambella non sta venendo con il buco; potrebbe bastare questo in effetti...perchè poi magari leggi che "il meglio scaturisce dai momenti difficili" ma in realtà il meglio, il "MEGLIO", era quello che adesso stai cercando di mettere da parte; e così, all'alba di una nuova settimana, la seconda senza...beh, senza, io sono ancora qua...
"Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato"
( da "Il Grande Gatsby", Il romanzo capolavoro di Francis Scott Fitzgerald )

mercoledì 17 febbraio 2016

ricominciare (1)

Day 2
giornata cominciata proprio non al massimo;
però poi forse non è poi tanto difficile ricominciare: basta solo pensare che non c'era più posto e che forse, quella linea a cui sei stato addosso per tanto tempo, l'hai passata al momento giusto. Si si, hai visto almeno con i tuoi occhi cosa c'era, dato che nessuno si era permesso di informarti...

domenica 14 febbraio 2016

tu...e io

Ci sono storie che non vediamo l'ora di vivere e poi, beh, e poi...non ci rendiamo neppure conto di cosa abbiamo vissuto.
Io, l'ho vissuta così, questa è la MIA storia.
"Io ti ho vista, una volta, tanti anni fa, piccola; ti ho sempre vista in realtà, potere dei social network, potere di un mondo che forse va via via perdendo la magia che racchiude la vista reale di una persona; ti ho vista in mezzo a tanta gente un paio d'anni fa, con quegli occhi insolitamente spenti, spenti come i suoni di quelle parole su di te che dissi ai miei amici che passarono inascoltate; proprio li, dove ti vidi quella volta, ti vedo ogni giorno quando ci passo e ripenso sempre a quelle stesse parole e vorrei non sentirle, come fecero i miei amici; dopo quella volta ho cercato di rivederti, in tanti modi, ma nessuna fortuna; ti ho vista in foto, 1 , 2 , 10, 1000 volte; in una delle ultime ti ho vista nascondere la parte più bella di te, e non ce l'ho fatta, perchè le cose quando vanno dette, vanno dette e basta; e da quel momento ho cercato di vederti il meno possibile, ho cercato di osservarti, che è diverso; sono venuto davanti il cancello di casa tua, ho suonato, mi hai risposto, hai aperto; ti ho vista mettere subito le mani avanti, davanti la porta; ti ho vista non voler aprire, ti ho vista non voler uscire; ho detto "vado", fa freddino qui, è inverno; ma non sono riuscito ad uscire dal cancello, sono rimasto li qualche settimana e poi sono tornato a suonare alla porta; ti ho vista sai, stavi dietro la tenda ad osservare, protetta da un piccolo muro che negli ultimi anni avevi costruito affinchè nessuno venisse a rubarti il cuore ancora pieno di ricordi; ho suonato un sacco di volte, mi sono spogliato dei vestiti che fino a li avevo portato da sempre, mi sono messo a nudo, nonostante facesse freddo ed era inverno; ti ho vista quando hai aperto la porta, ma mettevi sempre le mani avanti; ti ho parlato dei miei sogni, delle mie vittorie, ero sempre più nudo; ti ho parlato di quel pranzo a mare, da solo, con un solo grande desiderio; e poi ti ho rivista, da lontano, in mezzo a un migliaio di persone, era impossibile vederti, ma ti ho vista, con un fazzoletto rosso sul braccio destro se non ricordo male; finalmente hai aperto, ero felice, ma non era assolutamente finita, anzi; ti ho vista aprire quella porta, mi hai detto accomodati, ma c'era quel muro; ti ho vista tenere in braccio una bambina e avere gli occhi luminosi, finalmente; ti ho vista farmi una linguaccia, ti ho vista vestita da Hippie, ti ho vista quando mi hai detto "ok, passa"; ero felice, quel piccolo muro lo avevo passato, mi hai fatto accomodare all'ingresso; adesso potevo osservarti; ho cominciato a farlo; eri bella, lo sei ancora, lo sarai immagino per sempre; ti ho osservata in un giorno di festa, con un vestitino che ti rendeva una bambola, con delle macchie sulla schiena; eri tu finalmente, e finalmente su quella poltrona cominciavo a stare comodo, non avevo più freddo; e poi ti ho vista li, dove passo sempre tutte le mie giornate con i miei amici; ti ho vista andare via una mattina mentre fuori c'era una fantastica eclissi, mentre io ero li, su quella poltrona, felice, ma ancora voglioso di vedere il resto della casa; ti ho vista ritornare e poi andare e poi ritornare, e poi andare di nuovo e poi tornare; ti ho vista sederti al mio fianco, cosa avrei voluto di più??? ti ho osservata, gli occhi, quel neo sulla bocca a destra, quel ciuffo che rende il tuo profilo sinistro la fine del mondo, quella voglia a forma di cuore; ti ho osservata mentre parlavi, stranamente, di qualcosa di tuo; ti ho osservata mangiare una pizza, ti ho osservata mentre scattavi qualche foto improvvisandoti fotografa, ti ho osservata mentre studiavi qualcosa del mio passato; ti ho osservata mentre ti truccavi, e mentre ti facevi truccare; ti ho osservato mentre toglievi una melenzana da un pezzo di pizza e mentre cercavi di dividere palesemente non in parti uguali una cocacola; ti ho osservata negli occhi mentre ti parlavo, io, ancora nudo, sincero, tu ancora bella; ti ho osservata mentre ballavi, mentre sorridevi, mentre eri sovrappensiero; ti ho osservata mentre parlavi al telefono, mentre scrivevi al telefono, e ahimè, se io ti osservavo evidentemente non stavi in contatto con me; ti ho vista mentre guardavi me che ti guardavo; e credimi che tu non sei mai così bella come quando guardi me; ti ho osservata in tutti i modi, da tutti i lati, da tutte le angolazioni; ti ho osservata mentre venivi verso di me che ti aspettavo davanti casa tua, con un cappuccio in testa e le mani in tasca; ti ho osservata sempre, ogni qual volta ne ho avuto l'opportunità, e tutte le volte ai miei occhi sei stata sempre uno spettacolo; eri bella quando ridevi, quando ti sistemavi i capelli, quando ti appoggiavi con la mano sulla guancia; eri bella quando mi dicevi "non ce la posso fare", e quando mi dicevi " vabbè?!?" e quando mi dicevi "ma proprio!!"; eri bella quando spalancavi gli occhi, e tutto diventava blu; eri bella quando ti mettevi in posa e quando ti arrabbiavi; eri bella quando avevi ragione e quando non capivi le cose e dovevo rispiegartele; eri bella quando ti mettevi la mano davanti la bocca e lasciavi la scena a quegli occhi che ti giuro, "ci morirei"; eri bella quando sorridevi, e io ho cercato sempre in tutti i modi di farti sorridere, perchè eri travolgente e perchè eri bella, un sollievo; eri bella quando chiedevi di ascoltare musica italiana perchè ti seccava andare a vedere il significato delle parole delle canzoni straniere; eri bella quando cercavi di giustificarti, quando cercavi di giustificare qualcosa che avevi fatto perchè immaginavi che io ci rimanessi male; eri bella quando involontariamente mi hai insegnato ad essere una persona normale, senza "paure di", senza tanti "se"; eri bella quando eri stanca, sdraiata su un sedile di un autobus che vorrei non si fosse mai fermato; eri bella quando parlavi di cibo, di musica, eri bella quando ascoltavi; eri bella, ma forse te l'ho già detto.
Ti ho osservata per tutto questo tempo, seduto lì, all'ingresso di casa tua, con quel muro che chiude l'ingresso alle altre stanze; un muro che io non credo di poter superare mai a questo punto, un muro che credo sarai pronta a buttar giù per far passare qualcuno che è tornato a trovarti da qualche giorno, o magari per qualcuno che arriverà dal nulla e ci metterà molto meno di 13 mesi per buttar giù tutto; ti ho osservata, è vero; ti ho osservata ma non mi sono mai reso conto se tu, almeno una volta, sei riuscita almeno a guardarmi, che è un po diverso, ma è pur sempre un passo;
Sappi una cosa, nessuno ti guarderà mai più così; in tanti altri modi magari si, ma mai più così."

lunedì 1 febbraio 2016

il mare...

mi manca il mare sai...mi manca perchè anni fa quando ne avevo bisogno mi facevo una bella passeggiata a piedi e ci arrivavo, all'insaputa di tutti, ma non di me; mi manca il mare ma non per farmi il bagno o una bella nuotata; mi manca perchè in assoluto è la cosa che mi rilassa di più, il rumore, l'odore, forse anche guardare il movimento dell'acqua, le onde che si infrangono su qualche piccolo scoglio o che si piegano a riva; mi manca perchè questo nuovo anno è cominciato in modo decisamente opposto a come era finito, e quindi mi manca perchè forse ne ho assoluto bisogno...