sabato 27 febbraio 2016

ricominciare (3)

Day 12
La giornata di oggi è una di quelle solite giornate che poi alla fine ti tocca cerchiare di rosso, perchè è una di quelle giornate di cui potrai servirti, magari fra un po di tempo. Potenzialmente poteva essere ricordata come una bella giornata, la giornata del mio "ultimo" esame, il tanto atteso ultimo esame; eh si, poteva, ma non lo è stato; e non lo è stato ( l'ultimo ) solo perchè ho trovato davanti a me un uomo di buon senso a cui è stato a cuore il fatto che prendessi un buon voto, e piuttosto che accontentarmi con un voto basso mi ha invitato a tornarci fra qualche giorno; decisione rispettabilissima la sua.
Oggi però ho capito quanto posso aver sbagliato in questi ultimi giorni di studio matto e disperato; ho sbagliato perchè ho studiato male, perchè non sono riuscito a metterci la testa; una sola cosa mi rendeva tranquillo (e l'esempio lampante era il penultimo esame, il più difficile, superato con una certa tranquillità, non totale, ma una tranquillità abbastanza importante), mentre adesso è la cosa che mi rende più nervoso e molto spesso totalmente "disconnesso" dal mondo che mi sta attorno; oggi ho capito che ho studiato assai per i miei standard ma allo stesso tempo ho studiato male; forse è vero, ho cercato di studiare per tenere occupata la mente (studiare mattina e pomeriggio non è mai stata una cosa da me); in effetti con la mente "occupata", non si ha tempo per pensare ad altro. Però ci sono sempre quei momenti in cui stacchi, ti fermi, e il vuoto lo senti; e questo vuoto è proprio quello che nella mia mente avrà fatto più rumore di tutti i capitoli che ho letto e "studiato".
Diciamo pure che fino ad adesso non sono stato in grado di ricominciare, ma non posso continuare così.

lunedì 22 febbraio 2016

ricominciare (2)

Day 7
ok, diciamo che la ciambella non sta venendo con il buco; potrebbe bastare questo in effetti...perchè poi magari leggi che "il meglio scaturisce dai momenti difficili" ma in realtà il meglio, il "MEGLIO", era quello che adesso stai cercando di mettere da parte; e così, all'alba di una nuova settimana, la seconda senza...beh, senza, io sono ancora qua...
"Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato"
( da "Il Grande Gatsby", Il romanzo capolavoro di Francis Scott Fitzgerald )

mercoledì 17 febbraio 2016

ricominciare (1)

Day 2
giornata cominciata proprio non al massimo;
però poi forse non è poi tanto difficile ricominciare: basta solo pensare che non c'era più posto e che forse, quella linea a cui sei stato addosso per tanto tempo, l'hai passata al momento giusto. Si si, hai visto almeno con i tuoi occhi cosa c'era, dato che nessuno si era permesso di informarti...

domenica 14 febbraio 2016

tu...e io

Ci sono storie che non vediamo l'ora di vivere e poi, beh, e poi...non ci rendiamo neppure conto di cosa abbiamo vissuto.
Io, l'ho vissuta così, questa è la MIA storia.
"Io ti ho vista, una volta, tanti anni fa, piccola; ti ho sempre vista in realtà, potere dei social network, potere di un mondo che forse va via via perdendo la magia che racchiude la vista reale di una persona; ti ho vista in mezzo a tanta gente un paio d'anni fa, con quegli occhi insolitamente spenti, spenti come i suoni di quelle parole su di te che dissi ai miei amici che passarono inascoltate; proprio li, dove ti vidi quella volta, ti vedo ogni giorno quando ci passo e ripenso sempre a quelle stesse parole e vorrei non sentirle, come fecero i miei amici; dopo quella volta ho cercato di rivederti, in tanti modi, ma nessuna fortuna; ti ho vista in foto, 1 , 2 , 10, 1000 volte; in una delle ultime ti ho vista nascondere la parte più bella di te, e non ce l'ho fatta, perchè le cose quando vanno dette, vanno dette e basta; e da quel momento ho cercato di vederti il meno possibile, ho cercato di osservarti, che è diverso; sono venuto davanti il cancello di casa tua, ho suonato, mi hai risposto, hai aperto; ti ho vista mettere subito le mani avanti, davanti la porta; ti ho vista non voler aprire, ti ho vista non voler uscire; ho detto "vado", fa freddino qui, è inverno; ma non sono riuscito ad uscire dal cancello, sono rimasto li qualche settimana e poi sono tornato a suonare alla porta; ti ho vista sai, stavi dietro la tenda ad osservare, protetta da un piccolo muro che negli ultimi anni avevi costruito affinchè nessuno venisse a rubarti il cuore ancora pieno di ricordi; ho suonato un sacco di volte, mi sono spogliato dei vestiti che fino a li avevo portato da sempre, mi sono messo a nudo, nonostante facesse freddo ed era inverno; ti ho vista quando hai aperto la porta, ma mettevi sempre le mani avanti; ti ho parlato dei miei sogni, delle mie vittorie, ero sempre più nudo; ti ho parlato di quel pranzo a mare, da solo, con un solo grande desiderio; e poi ti ho rivista, da lontano, in mezzo a un migliaio di persone, era impossibile vederti, ma ti ho vista, con un fazzoletto rosso sul braccio destro se non ricordo male; finalmente hai aperto, ero felice, ma non era assolutamente finita, anzi; ti ho vista aprire quella porta, mi hai detto accomodati, ma c'era quel muro; ti ho vista tenere in braccio una bambina e avere gli occhi luminosi, finalmente; ti ho vista farmi una linguaccia, ti ho vista vestita da Hippie, ti ho vista quando mi hai detto "ok, passa"; ero felice, quel piccolo muro lo avevo passato, mi hai fatto accomodare all'ingresso; adesso potevo osservarti; ho cominciato a farlo; eri bella, lo sei ancora, lo sarai immagino per sempre; ti ho osservata in un giorno di festa, con un vestitino che ti rendeva una bambola, con delle macchie sulla schiena; eri tu finalmente, e finalmente su quella poltrona cominciavo a stare comodo, non avevo più freddo; e poi ti ho vista li, dove passo sempre tutte le mie giornate con i miei amici; ti ho vista andare via una mattina mentre fuori c'era una fantastica eclissi, mentre io ero li, su quella poltrona, felice, ma ancora voglioso di vedere il resto della casa; ti ho vista ritornare e poi andare e poi ritornare, e poi andare di nuovo e poi tornare; ti ho vista sederti al mio fianco, cosa avrei voluto di più??? ti ho osservata, gli occhi, quel neo sulla bocca a destra, quel ciuffo che rende il tuo profilo sinistro la fine del mondo, quella voglia a forma di cuore; ti ho osservata mentre parlavi, stranamente, di qualcosa di tuo; ti ho osservata mangiare una pizza, ti ho osservata mentre scattavi qualche foto improvvisandoti fotografa, ti ho osservata mentre studiavi qualcosa del mio passato; ti ho osservata mentre ti truccavi, e mentre ti facevi truccare; ti ho osservato mentre toglievi una melenzana da un pezzo di pizza e mentre cercavi di dividere palesemente non in parti uguali una cocacola; ti ho osservata negli occhi mentre ti parlavo, io, ancora nudo, sincero, tu ancora bella; ti ho osservata mentre ballavi, mentre sorridevi, mentre eri sovrappensiero; ti ho osservata mentre parlavi al telefono, mentre scrivevi al telefono, e ahimè, se io ti osservavo evidentemente non stavi in contatto con me; ti ho vista mentre guardavi me che ti guardavo; e credimi che tu non sei mai così bella come quando guardi me; ti ho osservata in tutti i modi, da tutti i lati, da tutte le angolazioni; ti ho osservata mentre venivi verso di me che ti aspettavo davanti casa tua, con un cappuccio in testa e le mani in tasca; ti ho osservata sempre, ogni qual volta ne ho avuto l'opportunità, e tutte le volte ai miei occhi sei stata sempre uno spettacolo; eri bella quando ridevi, quando ti sistemavi i capelli, quando ti appoggiavi con la mano sulla guancia; eri bella quando mi dicevi "non ce la posso fare", e quando mi dicevi " vabbè?!?" e quando mi dicevi "ma proprio!!"; eri bella quando spalancavi gli occhi, e tutto diventava blu; eri bella quando ti mettevi in posa e quando ti arrabbiavi; eri bella quando avevi ragione e quando non capivi le cose e dovevo rispiegartele; eri bella quando ti mettevi la mano davanti la bocca e lasciavi la scena a quegli occhi che ti giuro, "ci morirei"; eri bella quando sorridevi, e io ho cercato sempre in tutti i modi di farti sorridere, perchè eri travolgente e perchè eri bella, un sollievo; eri bella quando chiedevi di ascoltare musica italiana perchè ti seccava andare a vedere il significato delle parole delle canzoni straniere; eri bella quando cercavi di giustificarti, quando cercavi di giustificare qualcosa che avevi fatto perchè immaginavi che io ci rimanessi male; eri bella quando involontariamente mi hai insegnato ad essere una persona normale, senza "paure di", senza tanti "se"; eri bella quando eri stanca, sdraiata su un sedile di un autobus che vorrei non si fosse mai fermato; eri bella quando parlavi di cibo, di musica, eri bella quando ascoltavi; eri bella, ma forse te l'ho già detto.
Ti ho osservata per tutto questo tempo, seduto lì, all'ingresso di casa tua, con quel muro che chiude l'ingresso alle altre stanze; un muro che io non credo di poter superare mai a questo punto, un muro che credo sarai pronta a buttar giù per far passare qualcuno che è tornato a trovarti da qualche giorno, o magari per qualcuno che arriverà dal nulla e ci metterà molto meno di 13 mesi per buttar giù tutto; ti ho osservata, è vero; ti ho osservata ma non mi sono mai reso conto se tu, almeno una volta, sei riuscita almeno a guardarmi, che è un po diverso, ma è pur sempre un passo;
Sappi una cosa, nessuno ti guarderà mai più così; in tanti altri modi magari si, ma mai più così."

lunedì 1 febbraio 2016

il mare...

mi manca il mare sai...mi manca perchè anni fa quando ne avevo bisogno mi facevo una bella passeggiata a piedi e ci arrivavo, all'insaputa di tutti, ma non di me; mi manca il mare ma non per farmi il bagno o una bella nuotata; mi manca perchè in assoluto è la cosa che mi rilassa di più, il rumore, l'odore, forse anche guardare il movimento dell'acqua, le onde che si infrangono su qualche piccolo scoglio o che si piegano a riva; mi manca perchè questo nuovo anno è cominciato in modo decisamente opposto a come era finito, e quindi mi manca perchè forse ne ho assoluto bisogno...