domenica 14 febbraio 2016

tu...e io

Ci sono storie che non vediamo l'ora di vivere e poi, beh, e poi...non ci rendiamo neppure conto di cosa abbiamo vissuto.
Io, l'ho vissuta così, questa è la MIA storia.
"Io ti ho vista, una volta, tanti anni fa, piccola; ti ho sempre vista in realtà, potere dei social network, potere di un mondo che forse va via via perdendo la magia che racchiude la vista reale di una persona; ti ho vista in mezzo a tanta gente un paio d'anni fa, con quegli occhi insolitamente spenti, spenti come i suoni di quelle parole su di te che dissi ai miei amici che passarono inascoltate; proprio li, dove ti vidi quella volta, ti vedo ogni giorno quando ci passo e ripenso sempre a quelle stesse parole e vorrei non sentirle, come fecero i miei amici; dopo quella volta ho cercato di rivederti, in tanti modi, ma nessuna fortuna; ti ho vista in foto, 1 , 2 , 10, 1000 volte; in una delle ultime ti ho vista nascondere la parte più bella di te, e non ce l'ho fatta, perchè le cose quando vanno dette, vanno dette e basta; e da quel momento ho cercato di vederti il meno possibile, ho cercato di osservarti, che è diverso; sono venuto davanti il cancello di casa tua, ho suonato, mi hai risposto, hai aperto; ti ho vista mettere subito le mani avanti, davanti la porta; ti ho vista non voler aprire, ti ho vista non voler uscire; ho detto "vado", fa freddino qui, è inverno; ma non sono riuscito ad uscire dal cancello, sono rimasto li qualche settimana e poi sono tornato a suonare alla porta; ti ho vista sai, stavi dietro la tenda ad osservare, protetta da un piccolo muro che negli ultimi anni avevi costruito affinchè nessuno venisse a rubarti il cuore ancora pieno di ricordi; ho suonato un sacco di volte, mi sono spogliato dei vestiti che fino a li avevo portato da sempre, mi sono messo a nudo, nonostante facesse freddo ed era inverno; ti ho vista quando hai aperto la porta, ma mettevi sempre le mani avanti; ti ho parlato dei miei sogni, delle mie vittorie, ero sempre più nudo; ti ho parlato di quel pranzo a mare, da solo, con un solo grande desiderio; e poi ti ho rivista, da lontano, in mezzo a un migliaio di persone, era impossibile vederti, ma ti ho vista, con un fazzoletto rosso sul braccio destro se non ricordo male; finalmente hai aperto, ero felice, ma non era assolutamente finita, anzi; ti ho vista aprire quella porta, mi hai detto accomodati, ma c'era quel muro; ti ho vista tenere in braccio una bambina e avere gli occhi luminosi, finalmente; ti ho vista farmi una linguaccia, ti ho vista vestita da Hippie, ti ho vista quando mi hai detto "ok, passa"; ero felice, quel piccolo muro lo avevo passato, mi hai fatto accomodare all'ingresso; adesso potevo osservarti; ho cominciato a farlo; eri bella, lo sei ancora, lo sarai immagino per sempre; ti ho osservata in un giorno di festa, con un vestitino che ti rendeva una bambola, con delle macchie sulla schiena; eri tu finalmente, e finalmente su quella poltrona cominciavo a stare comodo, non avevo più freddo; e poi ti ho vista li, dove passo sempre tutte le mie giornate con i miei amici; ti ho vista andare via una mattina mentre fuori c'era una fantastica eclissi, mentre io ero li, su quella poltrona, felice, ma ancora voglioso di vedere il resto della casa; ti ho vista ritornare e poi andare e poi ritornare, e poi andare di nuovo e poi tornare; ti ho vista sederti al mio fianco, cosa avrei voluto di più??? ti ho osservata, gli occhi, quel neo sulla bocca a destra, quel ciuffo che rende il tuo profilo sinistro la fine del mondo, quella voglia a forma di cuore; ti ho osservata mentre parlavi, stranamente, di qualcosa di tuo; ti ho osservata mangiare una pizza, ti ho osservata mentre scattavi qualche foto improvvisandoti fotografa, ti ho osservata mentre studiavi qualcosa del mio passato; ti ho osservata mentre ti truccavi, e mentre ti facevi truccare; ti ho osservato mentre toglievi una melenzana da un pezzo di pizza e mentre cercavi di dividere palesemente non in parti uguali una cocacola; ti ho osservata negli occhi mentre ti parlavo, io, ancora nudo, sincero, tu ancora bella; ti ho osservata mentre ballavi, mentre sorridevi, mentre eri sovrappensiero; ti ho osservata mentre parlavi al telefono, mentre scrivevi al telefono, e ahimè, se io ti osservavo evidentemente non stavi in contatto con me; ti ho vista mentre guardavi me che ti guardavo; e credimi che tu non sei mai così bella come quando guardi me; ti ho osservata in tutti i modi, da tutti i lati, da tutte le angolazioni; ti ho osservata mentre venivi verso di me che ti aspettavo davanti casa tua, con un cappuccio in testa e le mani in tasca; ti ho osservata sempre, ogni qual volta ne ho avuto l'opportunità, e tutte le volte ai miei occhi sei stata sempre uno spettacolo; eri bella quando ridevi, quando ti sistemavi i capelli, quando ti appoggiavi con la mano sulla guancia; eri bella quando mi dicevi "non ce la posso fare", e quando mi dicevi " vabbè?!?" e quando mi dicevi "ma proprio!!"; eri bella quando spalancavi gli occhi, e tutto diventava blu; eri bella quando ti mettevi in posa e quando ti arrabbiavi; eri bella quando avevi ragione e quando non capivi le cose e dovevo rispiegartele; eri bella quando ti mettevi la mano davanti la bocca e lasciavi la scena a quegli occhi che ti giuro, "ci morirei"; eri bella quando sorridevi, e io ho cercato sempre in tutti i modi di farti sorridere, perchè eri travolgente e perchè eri bella, un sollievo; eri bella quando chiedevi di ascoltare musica italiana perchè ti seccava andare a vedere il significato delle parole delle canzoni straniere; eri bella quando cercavi di giustificarti, quando cercavi di giustificare qualcosa che avevi fatto perchè immaginavi che io ci rimanessi male; eri bella quando involontariamente mi hai insegnato ad essere una persona normale, senza "paure di", senza tanti "se"; eri bella quando eri stanca, sdraiata su un sedile di un autobus che vorrei non si fosse mai fermato; eri bella quando parlavi di cibo, di musica, eri bella quando ascoltavi; eri bella, ma forse te l'ho già detto.
Ti ho osservata per tutto questo tempo, seduto lì, all'ingresso di casa tua, con quel muro che chiude l'ingresso alle altre stanze; un muro che io non credo di poter superare mai a questo punto, un muro che credo sarai pronta a buttar giù per far passare qualcuno che è tornato a trovarti da qualche giorno, o magari per qualcuno che arriverà dal nulla e ci metterà molto meno di 13 mesi per buttar giù tutto; ti ho osservata, è vero; ti ho osservata ma non mi sono mai reso conto se tu, almeno una volta, sei riuscita almeno a guardarmi, che è un po diverso, ma è pur sempre un passo;
Sappi una cosa, nessuno ti guarderà mai più così; in tanti altri modi magari si, ma mai più così."

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