martedì 10 aprile 2018

BlockNotes

[n.9]
i giorni passavano senza nessuna novità; durante la settimana lui viveva secondo la sua solita routine: palestra, tv, chiacchierate con gli amici, giri in macchina; di quella storia misteriosa che mi appassionava tanto, nessuna traccia; ogni tanto però, soprattutto nel fine settimana mi trovavo a fare i conti con qualche sorpresa, come quella che mi è capitata l'altro ieri, guarda caso sabato, ancora una volta un weekend.
Avevamo passato tutto il pomeriggio insieme e ci eravamo dati appuntamento a dopo cena per passarci una serata tranquilla al paese; io purtroppo ho dovuto ritardare un bel po prima di uscire e siccome nella piazza centrale del nostro paesino c'è un po tutto sottosopra per via di alcuni lavori di "riqualificazione artistica" (a mio avviso tutt'altro che indispensabili, ma questa è tutta un'altra storia) ho deciso di lasciare la macchina in garage e di uscire a piedi. Arrivato in piazza, incontro gli altri ragazzi della comitiva e tra una birretta e qualche amara constatazione sui lavori chiedo di lui, e mi dicono che era stato con loro fino a qualche minuto prima che arrivassi e che se n'era andato un attimo a casa. I discorsi continuarono a lungo, di lui nessuna traccia ma nessuno sembrava farsi qualche domanda a riguardo, eravamo talmente presi che era come se ce ne fossimo dimenticati e io non nego che avevo perso anche la concezione del tempo; ad un certo punto, però, quando in realtà si era fatto abbastanza tardi, spuntò dal nulla, fresco, sorridente e sgranocchiando il suo solito Mars. In verità nessuno di noi osò dir nulla, ma non per paura di essere invadenti o altro, fu come se fosse stato tutta la sera con noi; il tempo scorreva però, e ad un certo punto, quando ormai i miei neuroni erano andati quasi completamente in stand-by e cominciavo a sentire un po di freddo, gli chiesi se gentilmente poteva accompagnarmi a casa dato che ero a piedi e mi seccava camminare; lui accettò ancor prima che finissi di chiederglielo, e anzi mi invitò ad andarmi a sedere in macchina perchè notò anche lui che avevo abbastanza freddo.
Salì in macchina e la prima cosa che vidi, prima ancora di richiudere lo sportello, fu quel famoso BlockNotes che qualche mese prima avevo notato in camera sua, e da cui avevo "rubato" un pezzo che aveva scritto. La curiosità cominciò a mangiarmi il cervello, ma non potevo prenderlo, mi avrebbe visto; allora cominciai a pregare che la fortuna potesse girare per soli 5 minuti dalla mia parte, non ho mai sperato così tanto che si allontanasse da la, anche solo che se ne andasse a fumare una sigaretta di nascosto. Discuteva ininterrottamente, credo si parlasse di calcio perchè certe cose le spiegava facendo dei movimenti strani, poi ad un certo punto la svolta: prende una sigaretta, e si allontana: la fortuna era girata dalla mia parte, ancora una volta! appena si allontanò abbastanza, presi il BlockNotes e cominciai a sfogliare, stavo facendo l'ennesima bastardata, lo sapevo perfettamente. Ritrovai quel pezzo che avevo già visto, c'erano delle pagine con diverse citazioni da film e da libri, titoli di canzoni, pezzi scritti da lui che ricordavo di aver letto sui suoi post di instagram; gli ultimi fogli scritti, presentavano un lungo elenco di domande, scritte in un modo che definirei abominevole, praticamente incomprensibili: alcune tagliate, la maggior parte presentavano un "SI" accanto, alcune erano cerchiate in rosso, altre tagliate, e nell'ultima pagina, un piccolo pezzo, non molte righe in effetti, scritto in rosso; c'era una penna rossa li accanto, doveva averlo scritto da poco, quindi, al solito, feci una foto e posai tutto così come lo avevo trovato, riservandomi la sorpresa a quando sarei stato a casa. Lui tornò subito, giusto il tempo di una sigaretta; venne subito in macchina e mi accompagnò a casa, gli dissi che avevo troppo sonno.
Arrivato a casa, la stanchezza, il sonno e il freddo svanirono, volevo leggere cosa aveva scritto:
"me lo sono sempre chiesto, forse perchè quando ci facciamo sempre la stessa domanda è perchè sappiamo quale sarà la risposta; e fondamentalmente l'ho sempre saputa. Lei è contemporaneamente un mondo di fate e gnomi ma non di umani; di eroi e di farabutti ma non di gente comune; lei è uno specchio che la guarda quando dorme e quando è iperattiva; lei è quella che grida quando tutti gridano, o che sta zitta quando tutti gridano; lei non è mai nel mezzo; lei è zero, o cento, ma quasi mai cinquanta; lei è una camicetta bianca a strisce scure molto vintage su un corpo molto futuristico, e difficilmente è nel "presente"; lei è un mare di alti o un mare di bassi, e non in mezzo; lei è un vulcano in pesante eruzione o un vulcano completamente spento; lei è un groviglio di parole incastonate come fili di una rete strettissima che nascondono un significato profondissimo o un silenzio di tomba, difficilmente tiene banco per sole 4 parole; lei è la bambola col mitra o la pistola spara fiori; lei è il bacio o l'indifferenza, lei è 3000 colori o il buio; lei è un mix perfetto di tanti estremi che stanno insieme, che convivono indisturbati come figli cresciuti insieme da una vita; lei è l'amaro in bocca di un bacio mai dato o il sapore dolce di un incrocio di sguardi; lei è una capricciosa con patatine o una margherita con poca mozzarella; lei è la grande attesa dell'inizio o l'adrenalina che resta dopo la fine; lei è un mix di idee o una preposizione semplice; lei è la negazione di un punto nel passato o l'accettazione di tutti i punti nel futuro; lei è la gioia dell'uomo che si può innamorare di lei o la delusione dell'uomo che non potrà averla mai; lei è la paura di perdere questo suo status di fronte a quei pochi attenti osservatori che riusciranno a smascherarla, o la sicurezza di essere se stessa di fronte a chi difficilmente la guarda con entrambi gli occhi; lei è quell'essere intrigante che dio ogni tanto manda sulla terra per smuovere tutte quelle vite piatte e sentimentalmente offline, oppure quella creatura salita dall'inferno che spegne completamente ogni interruttore; lei è tutto o niente, e comunque sia, non sarà mai abbastanza; e poi è bellissima, ed è sicuramente l'unico estremo che in lei non conviverà mai col suo opposto. Lei è tutto questo e molto altro ancora, e solo chi avrà la forza, la possibilità e la pazienza di guardarla per bene, piuttosto che fermarsi ai soliti giudizi fatti su due piedi, mi potrà dare ragione."
Cazzo che intrigo: rimasi senza parole, e per quella notte rimasi anche senza dormire.

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