venerdì 4 maggio 2018

Particolari

[n.11]
di tutti questi piccoli pezzi di puzzle e in generale, di tutta questa storia, non riuscivo a capire perchè lui intendesse tutto come un qualcosa di impossibile. Era un pensiero che non mi abbandonava, e ogni giorno, ogni volta che mi si presentava mezza occasione cervo di scavare in fondo per riuscire a trovare qualcosa, per riuscire a capirci qualcosa.
Ormai era diventata una questione di principio: dovevo sapere.
Era arrivato il giorno del suo compleanno; qualche sera prima, dopo tanti mesi, eravamo riusciti ad organizzarci per giocare una partitella a calcio, così, tra amici. Lui era il più allenato, perchè ormai da mesi stava letteralmente spremendo il suo fisico, ma nonostante questo, dopo neanche 10 minuti, il solito ginocchio gli si girò, e mandò tutto a quel paese. Ginocchio gonfio, difficoltà elevate nel camminare, riposo, clausura. Nel giorno del suo compleanno decidemmo tutti di andargli a fare una visita a casa, per rallegrarlo un po. Passammo un bel pomeriggio a dire il vero, tra dolci, risate e il suo nuovo televisore ultra-tecnologico; ci fu qualcuno che mangiò più di tutti, e qualche altro che non lesinò di assaggiare tutti i liquori che suo padre mise a tavola (ma vabbè, questa è tutta un'altra storia); io, però, appena misi piede nella sua camera per iutarlo a prendere il computer per portarlo in salotto, rimasi colpito da 3 cose, 3 particolari che in lui e nella sua stanza non avevo notato, e non è che fossero passati decenni dall'ultima volta che vi ero entrato o dall'ultima volta che lo avevo visto...
Particolare numero 1: sulla scrivania, accanto al pc, le sue chiavi di casa non erano più accoppiate con lo storico portachiavi, era una maglia della sua Signora, scolorita è vero, ma non se ne separava mai...adesso erano legate ad un ciondolo di colore blu, un occhio;
Particolare numero 2: al suo polso destro 2 elastici neri; lui ha sta passione, usa al 90% elastici come bracciali, dai tempi del liceo; uno dei due lo indossava dall'estate, e lo trattava come un qualcosa di valore perchè lo levava sempre quando faceva qualcosa di "sporco"; evidentemente era un regalo, o che ne so...; l'altro, beh, non gliel'avevo mai visto prima di quel pomeriggio, ma non era nuovo, era usato; non era il suo, io sembrerò strano, ma i particolari di chi mi sta a cuore li conosco tutti.
Particolare numero 3: raccolgo i giubotti degli altri e, come consuetudine, li poso in camera sua, sul letto; dovete sapere che accanto alla mensola posta sopra il letto campeggia un quadro che contiene una quindicina di foto; è inevitabile che l'occhio ti cade quando sei lì, anche perchè nella maggior parte di quelle foto ci siamo noi amici, ed è sempre un grande piacere rivedersi nei pezzi di vita degli altri; lo sguardo stavolta si ferma al centro del quadro: una foto nuova, una foto che non avevo mai visto fino a quel momento; una foto a dire il vero molto poco recente, una foto fatta un giorno di festa e con tanta gente attorno, una foto di cui io fino a quell'attimo ne sconoscevo l'esistenza; lui e una ragazza. No, non è lei la famosa ragazza, no no. Bella si, lui lo dice da sempre che è bella, è stata sempre il soggetto preferito delle sue foto , magari in quell'occasione ha scelto di esserci pure lui dall'altra parte dell'obiettivo. A dire il vero non ho dato molto credito a questo terzo particolare, l'unica cosa che non mi convinceva molto era il fatto che lui non avesse detto a nessuno di noi di essersi fatto scattare quella foto, anche perchè di solito a fine estate ci teneva a farci vedere le foto belle che aveva scattato e quella ragazza, c'era sempre. Ma la scorsa estate, di questa foto nessuna menzione, ma la ragazza, da sola, o "a sgamo" come dice lui, c'era.
Magari ha voluto evitare che qualcuno del gruppo potesse anche solo avere l'idea di fraintendere e si è tenuto la foto per se, io so che non è uno a cui piace stare al centro dell'attenzione, figuriamoci per discorsi che non avrebbero nemmeno un senso. E infatti questo particolare l'ho tenuto per me, ma dei primi due, prima di andare via, gli chiesi spiegazioni.
* ci sono novità vedo...
# del tipo scusa?
* "sto portachiavi lo butto solo dopo che vinciamo la Champions League, quindi di sto passo starà con me a vita" queste erano le tue ultime parole famose, e invece poco fa ho visto che lo hai abbandonato...non sei di parola, non è da te...
# sai che c'è? quel ciondolo è un portafortuna, e poi è un regalo, e l'unico modo per portarlo sempre con me è legarlo alle chiavi di casa. Tutto qui.
* ok, ora non voglio fare l'offeso, ma anche io ti ho portato un piccolo portachiavi con stampato il tuo tanto amato Colosseo, ma lo vedo ancora appeso in camera e mai con te nelle tue tasche...
# eddai!!! usiamo svariati modi per portarci con noi le persone che reputiamo essere importanti; c'è chi c'è sempre fisicamente, ci sono i tatuaggi e c'è chi è presente nei pensieri ed è meglio legarli a qualcosa sti pensieri...
* e quell'altro elastico??? quanti cavolo di pensieri hai legati addosso ahahahahahahahaha
# ma quanti ne posso avere?? c'è un limite??? e poi chi ti dice che non è soltanto uno??? magari è così grande e grosso che c'è la necessità di legarlo a più cose per farlo restare con me...
* stai diventando troppo misterioso, non vorrei che hai cominciato a frequentare gente strana che ti si sta mangiando il cervello...
# ma quando mai, nessun mistero...piuttosto, sabato sera esco e festeggiamo, non posso correre, ma posso bere e mangiare ancora meglio ahahah
Nel frattempo arrivarono i suoi zii e ci salutammo così, con lui che cambia repentinamente siscorso dandomi appuntamento all'indomani sera.
I particolari e le sue parole mi riconducevano sempre a quella persona, quella stessa persona che sento molto presente nella sua vita ma di cui non riesco a tracciare i contorni; e poi c'è quell'altro particolare, quella foto...che alla fine non può essere, ma se per caso fosse????

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