mercoledì 1 agosto 2018

arte & sensibilità

[n.23]
L'indomani sera fu veramente come aveva predetto lui: grandi quantità di birra e patatine, ma non restammo nemmeno un attimo da soli per poter avere l'opportunità di chiedergli qualcosa sul messaggio che mi aveva mandato; dal canto suo, lui mostrava una certa tranquillità, anche se avevo ormai imparato a leggergli gli occhi, e non erano tutti rose e fiori. La serata proseguì senza grossi sussulti, e così proseguirono tante altre serate successive; era sempre in mezzo a noi, nessuna scappatella, nessuna stranezza di quelle classiche che mi procuravano curiosità, niente. Calma piatta, apparente forse, ma calma. La situazione si trascinò su questa riga per almeno 10 giorni, durante i quali riuscimmo ad andare a mare, a organizzare diversi pranzi in campagna, a passarci serate a bere senza soluzioni di continuità e a goderci la prima grossa festa paesana; in tutto ciò lui fu la persona più normale di questo mondo, e se devo essere sincero, in qualche piccolo momento con poca lucidità pensai che mi fossi inventato tutto...
Furono le prime ore di agosto a riportarmi alla "normalità": tornavo da un compleanno, una specie di maratona alimentare durata 2 giorni (ma non sto a spiegare i dettagli, quella è tutta un'altra storia) e la curiosità, prima di rientrare a casa,  mi portò a passare nella zona di casa sua e casualmente lo beccai davanti il suo garage, intento a rientrare la macchina di suo padre. Attesi che completasse le operazioni e abbassai il finestrino:
* anche quando fuori non c'è niente e nessuno fate sempre le 2.30...ti sei ubriacato anche stasera???
# premesso che non dovrei parlare con uno che si presenta alle 2.30 di notte con la camicia piena di goccioline di sugo, presumo di gamberoni...un giro, una sigaretta e poi mi riporti a casa, ok????
Salì in macchina e le sue uniche parole furono "scendi al santuario, mi piace fumarmi là l'ultima sigaretta prima di andare a dormire quando passo serate come questa"... e non aggiunse altro fino a che scendemmo dalla macchina.
 # stasera è stato un ritorno alla normalità; avevo voglia e quasi necessità di sentire di nuovo quel profumo; è stata una serata diversa perchè concentrarsi sui particolari è stato molto più impegnativo del solito; niente 3000 cose diverse stasera, niente sole/luna, niente cose banali; nella sua parziale debolezza con una voce un po meno da generale, con un sorriso ancor più bello e perfetto interrotto molto spesso da colpetti di tosse è riuscita lo stesso a tenere banco, a tenermi in scacco, a tenermi la, a rapirmi. E' travolgente questa qua, anche quando il suo motore è troppo sotto i giri normali; non aveva modo di difendersi stasera, fisicamente non aveva la giusta forza e ciò si ripercuoteva nella sua mente, ma il suo essere "oltre" ciò che a noi qui sembra normale le ha permesso di difendersi attaccando; è umana, ha dei piccoli lati deboli, delle piccole sofferenze; non mi ha mostrato quello che voglio sapere per chiudere il cerchio su di lei, ma è riuscita a mostrarmi un qualcosa che le da ansia dimostrandomi di conoscere genesi, limiti e antidoti; non aveva la "guardia alta" e la sua vulnerabilità apparente ha fatto si che potesse far trasparire un grande grado di sensibilità, che le altre volte aveva tenuto a bada, perchè più lucida forse o perchè semplicemente inconsciamente o inconsapevolmente era destino che uscisse fuori stasera. Spiccata sensibilità, che noi non ci aspetteremo da chi è come lei, ma ti assicuro che lei va oltre chi è come lei e forse va anche oltre molti che sono come noi. E poi gli occhioni lucidi e deboli che ti guardano spalancati per farti capire certi suoi pensieri, i gesti e gli sguardi un attimo buttati nel vuoto per spiegarsi e uscire con nonchalance da concetti apparentemente contorti, e quel movimento assurdo per quel modo assurdo di spostarsi i capelli lasciando libero il profilo sinistro. Se ci fosse una scala di valori per definire quanto una persona può essere la preferita, ti assicuro che sarei capace di aggiornarla ogni santa volta verso i valori più alti... insomma, è sempre la mia preferita.
Caro mio, ciascuno di noi è un artista, ciascuno di noi è capace di eccellere o semplicemente di essere se stesso in modo eccellente in qualche campo: lei, beh, lei è arte; lei è una statua dalle forme perfette fatta con i fazzolettini di carta ahahahaha... a parte la battuta, lei è l'assurdo probabile astratto che però si palesa davanti ai tuoi occhi in tutta la sua dirompente realtà. E potrei dirti miliardi di altre cose e belle parole che mi suscita ogni volta, potrei dirti quanto già mi manca la sua vicinanza appena fa quel terzo passo che la porta a ridosso della porta di casa, potrei dirti non so quanto altro perchè lei è "tanto" e forse "troppo" messo tutto insieme, te lo lascio immaginare...
* certo che sei proprio andato tu...
# già...andato...andiamo a casa piuttosto, dai su...magari becchiamo qualche traccia per strada...fò, amunì!!"
Ennesima descrizione di una sua bella serata, vorrei tanto beccarla una persona del genere. Ma poi, perchè avremmo dovuto beccare qualche traccia???? cosa avrà voluto dire???

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