lunedì 26 marzo 2018

la sorpresa

[n.7]
arrivò finalmente il momento della "sorpresa"; ero molto soddisfatto per come ero riuscito a contattare tutti quelli a cui teneva di più, avendo avuto anche una certa dose di fortuna dato che ero riuscito a beccare anche alcuni di quelli che non vivono giù in sicilia ma che erano qui per diversi motivi; i miei pensieri in questi ultimi giorni erano rivolti soprattutto alla sua serenità, e un po anche alla mia curiosità; quel giorno al centro commerciale mi aveva fatto anche un po paura, era lì fisicamente ma con la mente non so proprio dove fosse, e per quanto potessi conoscerlo, non era da sè comportarsi in questi modi.
Lui aveva accettato di buon grado la scusa di rendergli il favore del pranzo pagato al centro commerciale, e allora lo convinsi ad andare a mangiare una pizza in uno dei paesini vicini, facendo una serie di nomi di locali come se non importasse uno specifico (ma tanto guidavo io, e sapevo dove andare). Arrivammo al locale e lì subito trovammo la prima coppia già seduta ad un tavolo, e lui con grande sorpresa si fiondò ad abbracciarli e a salutarli; nel frattempo, piano piano alla spicciolata, arrivarono tutti gli altri, come da accordi e fu subito una grande festa per lui, e in fondo anche per me: la sorpresa era riuscita! La serata proseguì benissimo, tra risate, aneddoti tra i più disparati, pizze, patatine fritte e tanto buon vino; ad un certo punto lo vidi prendere le sue sigarette e lo vidi uscire fuori, seguito dalla sua migliore amica, la ragazza che mi aveva un po aiutato a organizzare la serata; al che, con la stupida scusa di fare una telefonata, mi scusai con gli altri e uscì, alla ricerca dei 2: la curiosità non riusciva a farmi saziare. Erano fuori, fumavano, e parlavano. Andai subito in bagno e aprì la finestra senza far rumore; non faceva freddo quella sera, stare con la finestra aperta non sarebbe stata una scelta sbagliata. Mi sedetti sul davanzale e ascoltai; sapevo che lei sapeva, e sapevo che avrebbe indagato ancora di più dopo che quel pomeriggio le confessai le mie curiosità:
*...naaaa, assolutamente no, però l'altro giorno mi era sembrata proprio la, era identica, credimi, ma alla fine non era lei...che poi, con molte probabilità se ne andrà... scelte di vita, che ha sempre promesso di spiegarmi ma poi alla fine abbiamo sempre parlato di altro, ma fondamentalmente non credo che mi servano spiegazioni; certo avrei preferito andare via io per primo, questioni di realizzazione personale non certo per scappare da qualcosa o qualcuno, ma lo sai che la fortuna non è mai stata dalla mia parte, spero però la accompagni in questa scelta...ogni tanto la usa male, ma la testa già le cammina bene nonostante tutto.
#si ma tu...
*ma io cosa?? io nulla, nulla credimi; te l'ho detto ha delle particolarità che mi fermano proprio; gesti, movimenti, come si presenta, come si muove, com'è proprio fatta bene, e poi è bedda assai; semmai rimpiango di non essere riuscito ad indirizzarla diversamente su certe cose, non ho il potere e poi anche potendo, ha la testa abbastanza dura...però, però mi piace...e so benissimo di non poter assolutamente essere nella posizione di pretendere qualcosa. E' tutto un po anormale, ma non c'è nulla di male. E comunque due sigarette una dopo l'altra sunu assai, me la paghi questa...ma poi non ho capito, come cavolo ci siamo finiti qua se stavamo parlando della tua serata chiusa in ufficio...mi pare che stai diventando curiosa e cambi sempre discorso...uno di questi giorni vengo per un caffè, tuo e non di tua mamma, e stavolta starò zitto tutto il tempo...rientriamo va...
Aggiunsi altri piccoli tasselli al puzzle, ma non erano ancora abbastanza per tracciare qualche contorno; ancora altri riferimenti ai particolari, e poi finalmente ecco il senso di quella sottile battutina di lei "organizziamo con tutte quelle persone che sappiamo essere alla luce del sole": c'è una ragazza, simile a quella che ho visto al centro commerciale, che difficilmente vedrò alla luce del sole...
Rientrai pure io e la serata continuò proprio da dove si era interrotta alla nostra uscita, con tante risate e senza altri scossoni. Avevo già sentito abbastanza, decisi per quella sera di non andare oltre, e infatti fu il calcio a far da padrone fino al rientro a casa; prima di chiudere gli occhi però mi ricordai che ancora avevo un altro punto da sviluppare, l'ultimo dei 3 indizi che mi aveva fornito la sua amica quando andai a trovarla...

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