venerdì 20 luglio 2018

"conseguenza & scelta"

[n.21]
Sapevo che Cristiano non fosse tra i suoi preferiti, a lui piacciono quelli bravi e silenziosi, quelli che farebbero volentieri a meno delle luci dei riflettori; insomma lui era un Messiano; ma si trattava di uno dei due più forti al mondo che avrebbe giocato per la sua Vecchia Signora, non se lo sarebbe perso. Erano le 16.30 quando mi presentai a casa sua: avevo voglia di leggere quell'altro pezzo che mi aveva pubblicizzato qualche sera prima; portai con me un superpacco di Rustiche, così, per rubargli un sorriso appena mi avrebbe aperto la porta.
Ci sedemmo in camera sua; mi raccontò come procedeva la sua riabilitazione, a rilento a dire il vero. Mi disse che a giorni avrebbe fatto finalmente una risonanza, anche se immaginava cosa avesse e che fosse qualcosa di lieve, ma per fugare ogni dubbio si era deciso a farsi vedere; finalmente aggiungerei. Io andai subito al dunque; avevo una voglia matta di scoprire altro sulla famosa ragazza-gioiello; Gli dissi "guarda va, fammi leggere quel pezzo che mi avevi promesso, così poi siamo liberi di vedere tutta la presentazione di Cristiano, con il pre e il post, così te lo studi un po". "C'è poco da studiare sai, dovrei solo cominciare ad abituarmi all'idea di sentirlo parlare sempre con quei colori addosso; probabilmente da quest'anno più che mai spegnerò la tv al triplice fischio, così vedo e sento solo quello che succede dentro il campo, Le tribune televisive, i discorsi da bar, me ne fotterò le palle...scusami." Notavo ancora qualche segno di sofferenza nei suoi occhi, ma non feci in tempo a scrutarlo ancora un po che mi diede un altro foglietto dei suoi; era il pezzo che mi aveva promesso. "Tieni, leggi; ogni promessa è un debito..."
"La scelta di stare lontani, il giusto, da tutti per non innamorarmi di nessuno è l'ennesima scelta dettata dalla testa, da quella testa che tiene sotto scacco il cuore; se è vero che non puoi porre limiti al caso e al destino, puoi però in qualche modo cercare di evitare che ti mettano il bastone tra le ruote. La prospettiva futura di andare via dalla mia terra per cercare fortuna altrove già mi metteva il groppo in gola, lasciare gli affetti non è mai una cosa semplice; e la sola idea di trovare un'altra persona che mi facesse da seconda casa e da cui, per forze maggiori, mi sarei dovuto allontanare e che avrei dovuto mettere da parte mi faceva stare poco sereno; essermi innamorato di lei però, è un qualcosa che esula da tutto questo; forse ci sono amori di serie A e di serie B, amori più forti e amori più deboli, amori fatti di baci e amori fatti di sesso e "ciao come stai"; essermi innamorato di Lei è un concetto a parte; la verità di fondo è che io sono stato sempre innamorato di Lei, probabilmente dalla prima volta che mi sono soffermato ad osservarla; e credo siano passati molti anni ormai. Un amore particolare, un amore diverso: un amore che sa di esserci, ma che sa di non poterci essere, o di non doverci essere. Come il mio amore per Emily Ratajkovski, cioè l'amore per una persona che sai di non poter avere mai al tuo fianco; con lei è così, con una piccola variante, che rende forse tutto più bello, più magnifico, più assurdo: lei c'è, posso tenermela accanto, posso sentirne l'odore, posso guardarne da vicino le sfumature. Immagino che sarebbe stata una di quelle da ammirare a distanza se solo quella sera il caso non mi avesse giocato a fianco.
Innamorarmene è stata una conseguenza, e per certi versi anche una scelta. Ti concentri su una persona, cerchi di studiarla, di capirla; impari qualcosa di lei, impari ad aprire orizzonti che pensavi la società non ti avesse imposto, impari a capire emozioni, sensazioni, discussioni e concetti di cui non ti era mai interessata una mazza; impari ad apprezzare modi e comportamenti opposti ai tuoi, impari a calarti in situazioni che non pensavi potessero fare al caso tuo; impari. Mi sono ritrovato a cavalcare cavalli che portavano in grembo emozioni contrastanti, mi sono ritrovato a saltare da un cavallo all'altro, ho imparato a tenerli a bada tutti...o quasi. E come conseguenza, me ne sono innamorato, perchè tutte queste cose, questo mix, questo intruglio è fatto talmente bene, è talmente armonioso, che mi piace troppo. Innamorarmi credo sia stata anche una scelta. Perchè posso volere, ma non chiedo e non posso pretendere; perchè forse sarà meno doloroso, un giorno, allontanarsi fisicamente; perchè anche lei, forse prima di me, si allontanerà fisicamente. Perchè lei ce l'ho dentro, manca solo qualche piccolo tassello, e poi potrò dire con assoluta convinzione, che ovunque andrò la porterò con me. Il mio essermi innamorato di lei è particolare, forse a tratti completamente incomprensibile; e probabilmente non basteranno righe e righe per riuscire a spiegarlo, sia perchè è difficile farlo sia perchè difficilmente chi legge capirebbe. Non sono uno scrittore maledetto, cupo e incomprensibile; sono un inguaribile romantico che per adesso tiene molto bene a bada il cuore, che si morde il fegato per "ciò che sarebbe potuto essere sè e solo sè...", che guarda odora e ascolta più di un qualsiasi normale essere umano, che per ragionare in questa storia ha scelto solo la testa, che ha trovato il "gioiello impossibile", si è bruciato e se ne è innamorato."
Io leggevo e lui divorava le sue amate patatine, con nel viso un misto di soddisfazione e curiosità.
Dopo tutto questo tempo, non sono ancora riuscito a capire quali sono o qual è il motivo che rende tutto impossibile; cercai di estorcergli di più quel pomeriggio, ma non riuscì a cavargli dalla bocca altre parole in merito. Poi cominciò il collegamento con lo Juventus Stadium, e i miei tentativi si interruppero bruscamente: non credo ci sia gioiello al mondo che possa allontanarlo dalla Vecchia Signora...

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