mercoledì 4 luglio 2018

stasera così

Bella l'idea di scrivere.
Bella l'idea di scrivere di me.
Bella l'idea di scrivere una sorta di racconto, un piccolo "libro" che parla di una storia mia, che sento mia, che vivo io e che mia soltanto può essere.
Bello tutto per carità, ma poi, cosa resta??
Resta la bellezza delle parole, la bellezza dei ricordi, la bellezza delle idee; la bellezza di aver vissuto un qualcosa in prima persona;
In serate come questa, è la razionalità a giocare e a farla da padrona; è il 4 Luglio 2018, sono da poco passate le 3 del mattino; dovrei mettermi a letto, in effetti si, mi sono alzato quasi 21 ore fa e non mi sono più fermato; potrei sembrare stanco, in realtà mi sento lucido come poche altre volta davanti a questa tastiera. E' vero, ho scritto tanto, ho scritto a tanti. Ho scritto per essere letto nel presente, ho scritto per mettere ordine nel passato, ho scritto al futuro che non esiste ancora. Ho scritto per sentirmi meno solo, ho scritto pensando che additare pubblicamente la solitudine potesse servire a cacciarla. Ho scritto perché ho scoperto che questo non è possibile, ma che scrivere aiuta a trovare qualcuno, come te, impegnato nella stessa impresa di Sisifo.
Ho scritto perchè forse è l'unico modo per comunicare a qualcuno cosa ho in testa, di buono, di brutto, di propositivo; perchè magari non ho a disposizione qualcuno di reale a cui parlare, un istante, in un qualsiasi momento, di quello che mi passa per la testa, perchè forse è più importante parlare di eyeliner o di Cristiano Ronaldo che va alla Juventus o dell'inter miracolata o paraculata o cose del genere.
Ho scritto forse semplicemente perchè mi andava di scrivere a qualcuno, forse perchè sono cresciuto col mito delle lettere, col mito della scrittura.
E stasera, adesso, mi va di scrivere; un pensiero, su di me, su come, lucidamente mi vedo: mi sento un continuo alternarsi di "oh porca merda, è successo di nuovo, ma cazzo sempre qua succede???"  di "ma a me chi cazzo me l'ha fatto fare" e di "io te l'avevo detto".
Scrivo perchè forse voglio semplicemente salvarmi da questa continua, ripetuta e sempre presente alternanza, perchè forse, scrivendo, riesco a metterci un freno.
Ho scritto per trovare posto in un mondo parallelo, a mia misura, perchè dal vivo, la vita del sognatore sbatte e si frantuma con quella reale, e allora mi serve un'altra dimensione.
Ho scritto per cantare le gesta di qualcuno, ho scritto per dimostrare quanto di bello possa esserci nelle persone, quanto sia bello potersi innamorare di qualche persona; è l'ho fatto affinchè tutto potesse restare qui, fermo, immobile, accessibile, spiegabile, in modo che qualcuno potesse riconoscersi, magari redimersi; ho scritto perchè sono un buono, e lontano da qui, o meglio fuori da qui, ho sempre sbattuto la testa; perchè la realtà è diversa da come l'ho sempre immaginata e presentata qui. E in qualsiasi campo, in qualsiasi situazione, qualsiasi volta, in qualsiasi momento, in qualsiasi storia, d'amore, d'amicizia, di lavoro, di gioco, il leitmotiv o il trait d'union è sempre, inesorabilmente, lo stesso: " chi me l'ha fatto fare? "
Tutto è andato via, prima o dopo. Tanto andrà via, tranne questo posto. In questi anni di scrittura è sempre stato qui, ogni volta che ho sentito l’urgenza di vedere i miei pensieri prendere forma di lettera; ho scoperto che appartengo a questo spazio tanto quanto lo posseggo. L'ho costruito come tetto contro le intemperie della vita, gli ho dato forma come ad una lastra di marmo che riceve paziente la sofferenza dello scalpello; è stato il tempio che celebra il trionfo e l’orecchio che accoglie la supplica senza giudicare. Qui l'insegnamento che dentro ogni vittoria s’è nascosta una sconfitta armata solo di pugnale avvelenato. Questo mio spazio, mi ricorda i nomi dei Laocoonte giustiziati perché osarono frapporsi fra me e i miei cavalli di Troia. Mi ricorda che di questi i più pericolosi non celavano invasori, ma le mie inquietudini come in un vaso di Pandora. 
Ho scritto. Scriverò.
Per quanto possa sforzarmi di dare il mio 100 fuori da qua, nessuno saprà coglierlo, ma tutti sapranno approfittarne; tutti, nessuno e nessuna esclusi.
E allora resto qua, questa forse è la mia reale dimensione; 
o semplicemente il mio unico me resterà qua perchè questo spazio non lo prenderà mai in giro.










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