domenica 1 luglio 2018

la "veemenza degli opposti"

[n.17]
Ieri era stata una giornata massacrante: il primo caldo estivo, giusto appena a ridosso di Luglio; cibo birra e vino a volontà; fumo e terra nell'aria; tutti super-indaffarati e pochissimi attimi a stare seduti. Era ormai mezzanotte e la "festa" era finita; ci trovavamo ormai tutti seduti sulla solita scalinata che ormai ci faceva da "casa" nell'ultimo periodo. Lui era seduto davanti a me, qualche gradino sotto. Lo avevo visto felice oggi, in realtà lo eravamo tutti, ma lui aveva qualcosa in più rispetto agli ultimi giorni. Ad un certo punto, prende il telefono e apre whatsapp; probabilmente aveva dimenticato che ci fossi io dietro di lui, o probabilmente ne era cosciente, fatto sta che cominciò a scorrere nella rubrica fino alla V...io non riuscì ad evitare di guardare, e in cuor mio sperai di arrivare dritto al sodo, così, come quando in un pieno giorno di estate arriva un tuono e scoppia il temporale. Non fu così però...il dito si fermò sul nome della sua migliore amica che aveva tra l'altro fatto il compleanno lo stesso giorno. Pensai che non mi dovesse interessare questa "conversazione", ma ero troppo stanco per alzarmi e spostarmi da la, e poi, sinceramente, speravo in qualche parola interessante, e quindi rimasi la, cercando di captare qualcosa. Beh, non avevo nemmeno le giuste forze mentali per ricordarmi tutto e per ricordarmi di poter fare qualche foto a ciò che potevo vedere. Ricordo però qualcosa che lui scrisse, e tra questo qualcosa, ci furono alcune parole interessanti; traspariva un po di dispiacere per non essere riuscito, data la giornata di festa e bagordi qui al paesino, a vederla e a farle gli auguri di presenza nonostante fosse qui; ma allo stesso tempo si rimandavano appuntamento ad agosto, per un matrimonio che avrebbero avuto insieme, ma questa è tutta un'altra storia. Di interessante al fine delle mie ricerche ricordo però bene alcune cose che lui le scrisse: le scrisse che era stata una giornata piena di cibo, di parole, e di "una di quelle cose che tanto mi piacciono guardare"; che la prima persona estranea con cui aveva scambiato parole la mattina appena uscito da casa sarebbe stata con molta probabilità l'ultima persona estranea da cui avrebbe sentito qualche parola prima di ritirarsi a casa fra un po; che aveva visto "i famosi opposti manifestarsi in tutta la loro veemenza, dal passo delicato e sbarazzino alla postura da camionista seduto in pausa pranzo alle movenze da ballo classico ceramese che a me difficilmente piacerà mai, dalla risata forzata tipo presa in giro a quella bella e meravigliosa con l'accenno a mordersi la lingua"; aveva visto i discorsi stupidi trasformarsi in un attimo in discorsi seri con vista sul futuro, aveva visto la capacità di trasformazione rapida di una pelle stanca, calda e col sapore di un'intera giornata all'aperto tra sole polvere e fumo coperta da qualche colore discutibile, in una pelle fresca profumata riposata e bella come poi del resto è sempre stata, e nascosta dalla solita eleganza fatta spesso di cose semplici.
Era molto lungo il messaggio, e sinceramente sono più che sicuro di essermi perso qualcosa. Ricordo di aver letto che forse stasera avrebbe preso la medicina che tanto lo fa stare tranquillo, ma "forse però, perchè il caso ultimamente su certe cose mi sta accanto, su certe cose, forse quelle che vorrei davvero, mi lascia un po stare".
Inviò il suo messaggio e rimase lì, come se niente fosse, senza ricordarsi di me alle sue spalle. Restammo seduti lì ancora per una buona mezz'oretta, e lui fissava spesso il suo telefono, nell'attesa della risposta o chi lo sa, di qualche altra cosa, ma nessuna notifica, nessuna notizia.
Andammo via tutti insieme, e la mia curiosità mi spinse a passare sotto casa sua: lo beccai mentre rientrava, nessuna sorpresa quindi.
Ancora oggi, mentre scrivo queste altre 4 righe, al di la dei soliti dubbi su tutti quei "famosi opposti" non riesco a spiegarmi cosa potesse essere questa medicina a cui faceva riferimento alla fine del messaggio: rientrò a casa e quindi non posso pensare altro che si tratti di qualcosa di serio, mi dispiacerebbe scoprire che usa qualche calmante o qualche altro farmaco per non so cosa, gli chiederò.
A meno che...

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